Edizione SALERNO
08/01/2008
In fila sotto la pioggia per pagare le bollette
PAOLO GIOVANNI PANARO Battipaglia. In fila sotto la pioggia battente e al freddo per giungere all’ufficio postale che ormai da quattro mesi è ubicato in due container nel piazzale dell’ex scuola elementare De Amicis. In una città del sud di oltre sessantamila abitanti le poste centrali sono in ristrutturazione e poi hanno aperto un container nel piazzale di una scuola elementare dichiarata inagibile dal 2002. La scuola non funziona perchè è inagibile, quindi pericolo di crollo. Ma nel cortile hanno installato il container per ospitare momentaneamente l’ufficio postale. Ma ogni giorno trovi tanta gente in fila, quando piove hanno in mano l’ombrello aperto per ripararsi dalla pioggia e i bollettini postali di luce, gas e telefono da pagare. Tutti in fila. Chi si è affrettato di buon mattino ha trovato riparo sotto una pensilina in plexiglas di pochi metri, insufficente a contenere e riparare tutte le persone in fila. «Altri due, non vi accalcate». Grida il VIGILANTES. «Non ce la faccio più – dice affannato Alfonso Nocera, 73 anni pensionato, sono in fila da più di due ore. Devo pagare la luce. E’ scaduta quattro giorni fa. Almeno avrebbero potuto allestire una sala d’attesa o aprire al pubblico più sportelli per evitare disagi e code interminabili». Le file sono lunghissime ed ogni giorno per effettuare una semplice operazione postale passano anche più di due ore. «Non ho l’auto – dice Concetta Verrullo, casalinga – perciò non posso raggiungere altri uffici postali ma è assurdo trascorrere qui ore ed ore. Nessuno si preoccupa di nulla». I container-uffici sono posizionati a ridosso dell’ex scuola De Amicis inagibile ormai da più di quattro anni. Del resto non sono state trovate ubicazioni alternative e tanto meno è stato tenuto in giusto conto il disagio arrecato agli utenti che ogni giorno affollano gli uffici. Sulla delicata situazione i consiglieri comunali di opposizione hanno anche indirizzato al primo cittadino di Battipaglia, Gennaro Barlotti un’interrogazione. «Speriamo che la ristrutturazione del vecchio ufficio termini prima possibile – sbotta Raimondo Pagano, ferroviere – vivo da più di quaranta anni a Battipaglia ma giuro che scene del genere le ho viste solo quando c’è stato il terremoto e facevamo la fila al comune per avere i generi di prima necessità e quando negli anni settanta scoppiò il colera e bisognava fare la coda per vaccinarsi». I lavori di ristrutturazione dell’ufficio postale di via Matteotti sono iniziati solo a fine novembre e sembra che dovranno essere protratti almeno per altri quattro mesi. Nel frattempo, gli utenti dovranno sopperire ai disagi o servirsi degli altri quattro ufficio postali a Belvedere, Sant’Anna, Taverna e Santa Lucia. «Oltre alle file interminabili – sottolinea Salvatore Del Grosso – ultimamente le bollette e la corrispondenza arriva in ritardo. Non è possibile nel 2008 arrecare disagi incommensurabili agli utenti solo per pagare un bollettino». Insomma, gli utenti dell’ufficio postale centrale sono esasperati. La situazione non è migliore all’ufficio postale di via Fogazzaro al quartiere Sant’Anna. Anche lì file, certamente un po’ più contenute, ma comunque lunghe. Ci sono solo due sportelli attivi per i pagamenti e ormai molti utenti dal centro si sono riversati proprio sull’ufficio postale di via Fogazzaro che comunque non riesce a sopportare facilmente il flusso di clienti. «Per ritirare una raccomandata – afferma Elena Picaro – dal centro sono stata costretta a venire fin qui. Più di tre chilometri a piedi. Non è giusto avrebbero potuto almeno potenziare gli altri uffici». Intanto, sul caso poste Battipaglia c’è anche chi ha pensato bene di esprimere il proprio dissenso sul blog: «Battipaglia dal basso» e chi come un gruppo di giovanotti che neri per la rabbia ieri mattina anziché la fila interminabile hanno preferito girare i tacchi.