Manca la Tac, aggredito manager del Cotugno

Edizione CITY

19/12/2007 

Manca la Tac, aggredito manager del Cotugno

BRUNO BUONANNO

c26a11b9de1a7872247c7d7903db4f07.jpgSi conclude con la protesta del fratello di un paziente la visita del cardinale Crescenzio Sepe all’ospedale Cotugno. Sembrava una mattinata tranquilla, con pazienti, medici e infermieri pronti ad accogliere con gioia l’arcivescovo le che, nelle corsie, offriva sorrisi, corone e parole di speranza. Un piccolo contrattempo costringe il cardinale a modificare il proprio programma: Sepe, uscendo dal reparto di malattie infettive ad alta complessità, si dirige verso la divisione del professore Faella per incontrare un piccolo paziente affetto da meningite. Durante un breve stop per una foto-ricordo con un gruppetto di dottoresse, un giovane tossicodipendente ricoverato – in preda a crisi convulsive – dà in escandescenze nel corridoio. Uno sguardo complice fra dirigenti dell’ospedale e medici. Si decide di andare avanti come niente fosse. Il cardinale e il suo seguito vengono «guidati» fino al secondo piano nella divisione diretta dal professore Pempinello. Foto, sorrisi e parole di conforto per tutti, anche nello speciale reparto che accoglie detenuti con malattie infettive. Sedato dai medici, il paziente che pochi minuti prima si agitava in corsia, viene accompagnato in rianimazione, passando accanto all’arcivescovo. Sono le dodici, è l’ora della messa. «Mai arrendersi, mai perdere la speranza in Dio, il Bambino ci deve spingere alla pace e alla gioia», raccomanda il presule. Trattenuto a stento per il bavero del giaccone da una guardia giurata, entra urlando nella sala conferenze il fratello del paziente che poco prima aveva dato in escandescenze. S’infila fra la folla di fedeli, urla insulti contro il manager Antonio Giordano, e all’improvviso si arrampica sul palco che ospita l’altare. È a un passo dal cardinale che lo osserva sorpreso. L’uomo scarica la sua rabbia contro il manager provando a colpirlo con un paio di schiaffi e poi – trattenuto dalle GUARDIE GIURATE – con calci che non vanno a segno. «Eminenza, mio fratello ha venti anni, sta morendo in rianimazione perché il Cotugno non ha una Tac: quest’esame gli sarà fatto fra quindici giorni in un centro privato». Minuti di tensione e paura in sala mentre – prima di essere allontanato dagli uomini della vigilanza – scarica la sua rabbia urlando insulti contro altri dirigenti del Cotugno. Tornata la calma, il cardinale chiude il caso: «È una crisi di nervi di chi è in angoscia per un proprio caro».

Manca la Tac, aggredito manager del Cotugnoultima modifica: 2007-12-20T11:34:39+01:00da sagittario290