«L’indagine non danneggi i lavoratori»

Edizione CIRC_SU1

23/12/2007

«L’indagine non danneggi i lavoratori»

MARIELLA ROMANO

db766b59504ed06d6f23c77384c9d9ae.jpgTorre del Greco. Sugli addetti alle pulizie dell’ospedale Maresca, pesano come un macigno le accuse dell’Alto commissario anticorruzione, Achille Serra, che ha accertato infiltrazioni camorristiche nell’Asl5 e collegamenti o parentele tra la criminalità organizzata e «molti dipendenti della ditta che ancora espleta il servizio di pulizia» in tutte le strutture dell’azienda sanitaria. Un’accusa infamante che non ha modificato la giornata di lavoro dei venti dipendenti di via Montedoro che ogni giorno si dedicano ai reparti e alle sale operatorie. E soprattutto, l’esito delle indagini affidate al nucleo speciale della guardia di finanza, non ha fatto cambiare a medici e infermieri l’opinione che hanno degli operai stipendiati dalla Sanitas: «È gente – dicono in coro – che sgobba per portarsi a casa cinquecento euro al mese. I camorristi, questi soldi, se li guadagnano in poche ore». Un’amarezza che si legge sul volto di un uomo che alle dieci del mattino, stracci e secchi alla mano, sta facendo il giro dei reparti: «Siamo alle dipendenze della Sanitas da dieci anni. Ma in tanti lavorano al Maresca da molto prima. Hanno cominciato con altre imprese di pulizia e poi, con il passaggio di cantiere, sono stati assorbiti da questa ditta. Nessuno si è mai lamentato di come facciamo il nostro lavoro. Solo il mese scorso abbiamo scioperato, creando qualche disagio, per rivendicare il pagamento di diversi stipendi arretrati: ma tutto si è risolto in breve tempo. Adesso, dopo una vita di sacrifici, rischiamo di essere bollati come camorristi». Un clima pesante, quello che si respira in tutti i reparti del Maresca: dal Pronto soccorso alla Chirurgia, dalla Medicina alla Cardiologia: «È giusto – interviene Eduardo Cascone, segretario Rsa della Cgil – che si indaghi per accertare come stanno le cose. Ma il sindacato è preoccupato per gli operai della Sanitas di Torre del Greco. C’è gente che lavora quattro ore al giorno e percepisce stipendi da fame: ci sono donne e uomini che portano avanti le famiglie, con cinquecento euro al mese, se va bene. Sono le stesse persone che hanno dovuto scioperare per avere i soldi che gli spettavano. In una bufera del genere – conclude Cascone – i dipendenti sono i primi a rischiare l’impiego: si perdono posti di lavoro anche durante i passaggi di cantiere. Qui da noi, è già capitato alle GUARDIE GIURATE e non vorremmo che la storia si ripetesse». D’accordo anche il responsabile aziendale della Cisl, Salvatore Abet che aggiunge: «Se c’è un solo dubbio di illegittimità, si faccia subito chiarezza. E, dunque, ben venga l’indagine soprattutto se serve a tutelare il personale che lavora nell’ospedale per conto di queste aziende che vincono gli appalti: per quanto mi risulta, gli operai sono persone perbene che fanno il proprio dovere. Ma – aggiunge Abet – non vorrei che questa situazione abbia, ancora una volta, ripercussioni negative sul Maresca che sta già vivendo un momento davvero difficile».

«L’indagine non danneggi i lavoratori»ultima modifica: 2007-12-24T11:35:00+01:00da sagittario290