Irpinia/Solofra. Aggredita una guardia giurata
redazione – 19.12.07, 8:57 am
Tenta di aggredire e di disarmare una guardia giurata. Il fatto si è verificato nella mattinata di ieri davanti alla sede del Monte Paschi Siena in via Aldo Moro. Un uomo, C.G. le sue iniziali, si è avvicinato alla guardia giurata ed ha tentato di sottrargli la rivoltella. L’agente di polizia privata ha reagito bloccando l’uomo e facendo chiudere le porte dell’istituto di credito. E’ stato quindi dato l’allarme. Sul posto sono immediatamente intervenute due pattuglie dei carabinieri della stazione cittadina che hanno preso in custodia il trentacinquenne e lo hanno trasportato presso la caserma di via Sambuco. A seguito di successive indagini è emerso che C.G. ha dei problemi di natura psichica che lo avevano portato a dover far ricorso alle cure del reparto di psichiatria dell’ospedale Landolfi. Ed una vera e propria mania per le armi. E proprio questo fatto avrebbe innescato il tentativo da parte sua di sottrarre la pistola al vigilantes. Il trentacinquenne è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria. La prontezza di riflessi della guardia giurata ha consentito di evitare che l’episodio verificatosi nella mattinata di ieri degenerasse. Antonio Nardella è la guardia giurata che ieri ha bloccato il trentacinquenne. Da tre anni lavora con la ditta di vigilanza privata “Rangers Irpinia” e da due svolge servizio presso la banca di via Aldo Moro a Solofra. Questo particolare, ed il fatto che in questo arco di tempo ha imparato a conoscere i clienti della banca, gli ha consentito di accorgersi subito di quell’uomo che gli si stava avvicinando. Quando poi il trentacinquenne ha tentato di sottrargli la rivoltella ha subito reagito immobilizzandolo. Lo ha spinto contro lo sportello del bancomat che nella filiale di Solofra si trova all’esterno dell’istituto di credito ed ha bloccato le porte della banca. Il trentacinquenne è stato reso inoffensivo in attesa dell’arrivo delle pattuglie dei carabinieri della stazione cittadina coordinati dal maresciallo Alfredo Pica. «In quel momento, spiega Antonio Nardella, la mia prima preoccupazione è stata quella di mettere in sicurezza la banca». Nulla infatti escludeva che quell’uomo che gli si era avvicinato per sottrargli la pistola potesse in realtà fare parte di un quadro criminale più articolato.
«Il fatto di essere riuscito a bloccare l’uomo prima che mi sottraesse la pistola ha con ogni probabilità evitato conseguenze più gravi visto che non oso immaginare la minaccia che avrebbe potuto rappresentare un uomo con problemi psichici con una rivoltella carica in pugno».