Assalto al San Gennaro: vogliamo la salma

Edizione BENEVENTO

13/12/2007

Assalto al San Gennaro: vogliamo la salma

La sparatoria davanti alla Chiesa di San Vincenzo riaccende la tensione nel quartiere Sanità. Attimi per caricare su una macchina Pasquale Conte e per trasferirlo, con le due donne ferite, nel vicino ospedale San Gennaro. Con la stessa rapidità una folla di familiari e amici delle tre vittime supera le transenne dell’antico ospedale per creare un vociante muro umano davanti al pronto soccorso. E comincia un assedio che durerà fino a notte. Si allertano i VIGILANTES dell’ospedale che, telefonicamente, chiedono rinforzi alla loro centrale. Servono uomini in divisa per assicurare tranquillità a medici e infermieri impegnati a curare le due donne ferite, Maria, la giovane moglie del pregiudicato, ed Elena, la passante di 26 anni colpita da un proiettile alla schiena. Dieci minuti dopo l’agguato, il cortile del San Gennaro ospita numerosi nuclei familiari. Uomini e donne che appena si rendono conto che Pasquale Conte è arrivato già morto in ospedale si riuniscono dando l’impressione di voler recuperare il suo corpo. Minuti di tensione superati grazie alla presenza di carabinieri e agenti di polizia che nel cortile si mischiano alla folla di familiari e amici dei feriti. Gazzelle dei carabinieri sistemate all’ingresso del San Gennaro e altre macchine dei militari parcheggiate nel cortile davanti al pronto soccorso, per utilizzarle quasi come frangifolla mentre i lampeggianti blu delle vetture danno il senso dell’improvvisa emergenza che vive il quartiere Sanità. Tensione tenuta costantemente sotto controllo dalle forze dell’ordine. Nessuno dei presenti tenta di scaricare la propria rabbia sull’ospedale rompendo, come succede spesso, porte e vetri delle strutture di primo soccorso. Medici e infermieri dedicano la loro attenzione alle due donne ferite, entrambe incinte, e ogni movimento dei sanitari risveglia l’attenzione soprattutto delle donne – che col passare delle ore diventano sempre più numerose – presenti nel cortile dell’ospedale. All’interno del pronto soccorso i parenti più stretti delle due ferite che comunicano con i cellulari le loro condizioni a chi era in attesa di notizie nel cortile. b.b.

Assalto al San Gennaro: vogliamo la salmaultima modifica: 2007-12-14T11:25:34+01:00da sagittario290