Spagnoli aveva creato un bunker ha tentato di uccidere 17 persone

CRONACA

4 novembre 2007

L’ex ufficiale ha esploso almeno 50 colpi di pistola e di fucile
Si sono aggravate le condizioni della guardia giurata in coma

Spagnoli aveva creato un bunker
ha tentato di uccidere 17 persone


Ha sparato a Pino Di Gianfelice che gli aveva offerto aiuto. I carabinieri: “Si è arreso con le armi cariche”
A Guidonia si era attrezzato per resistere, con trappole esplosive e barili di benzina

ba9d5f9d71ea1db6cdd569336c5a71fe.jpgGUIDONIA (Roma) – Emergono nuovi inquietanti particolari sulla tragedia consumatasi ieri sera a Guidonia dove un ex capitano del genio, Angelo Spagnoli, 52 anni, ha sparato dal balcone della sua abitazione, uccidendo un uomo e ferendo altre otto persone. Tre dei feriti sono gravi. A destare le maggiori preoccupazioni è la guardia giurata di 57 anni: un proiettile gli ha trapassato la scatola cranica e le sue condizioni sono peggiorate.

Sono complessivamente 17 le persone contro le quali Angelo Spagnoli ha esploso almeno 50 colpi di pistola e di fucile dal terrazzo della sua abitazione dove si era asserragliato. L’uomo ha sparato anche a due bambine di quattro e cinque anni, sorelle, che si trovavano in auto con i genitori. I proiettili hanno sfondato il tettino in vetro dell’auto e il finestrino anteriore, provocando almeno cinque fori, ma non hanno colpito nessuno degli occupanti.

Spagnoli è stato trasferito nel carcere di Rebibbia. E’ accusato di omicidio, tentato omicidio plurimo, lesioni personali gravi, detenzione illegale di armi e munizioni.

La vittima voleva aiutarlo. Il corpo della vittima, Pino Di Gianfelice, 46 anni, titolare di un negozio di tatuaggi a Guidonia, è stato portato nell’Istituto di Medicina legale di Roma per l’autopsia. L’uomo è stato il primo a intervenire per fermare il folle, ma è stato colpito da un proiettile al petto. Secondo gli investigatori, è stato infatti contro Di Gianfelice che l’ex ufficiale ha esploso il primo colpo di fucile. Il secondo lo ha sparato contro la compagna di Di Gianfelice, Patrizia, colpendola a un fianco. Poi ha sparato anche contro la figlia della donna, Stefania, 19 anni, ma non l’ha centrata. Madre e figlia sono state salvate da un agente e sono state messe a riparo dietro un’auto. Da quel momento, l’uomo ha continuato a sparare per un’ora e mezza.

Parla il cecchino. Le parole che ha detto, dopo essersi arreso a due poliziotti e un carabiniere, sono state: “Mi dispiace per quello che ho combinato”. E ancora: “Voi non potete capire, non potete immaginare. Ora mi dovete tagliare la testa, mi dovete uccidere”. I tre agenti che lo hanno arrestato raccontano una trattativa serrata e drammatica. E dicono che quando sono riusciti a immobilizzarlo “aveva ancora una carabina e un revolver carichi”.

In realtà Spagnoli aveva costruito in casa un bunker e si era attrezzato per una lunga resistenza. Nel terrazzo c’era una trincea, circondata da filo spinato, sacchi di sabbia alternati a barili di benzina e postazioni per sparare. La porta del terrazzo condominiale era stata sbarrata e per accedere al fortino aveva messo dieci trappole esplosive, che Spagnoli poteva azionare con tiranti di acciaio numerati che avrebbero fatto esplodere una carica composta da proiettili calibro 12.

Con Spagnoli gli agenti hanno parlato per oltre mezz’ora, mentre l’uomo si era rintanato nell’appartamento trasformato in un fortino con sacchi di sabbia e persino un rudimentale lanciafiamme. “Abbiamo evitato una strage”, dicono gli agenti. Nel concitato colloquio Spagnoli “ci ha parlato dell’Esercito e delle divise”, raccontano. “Non aveva un atteggiamento ostile verso qualcuno in particolare – concludono – e quando siamo entrati ci ha avvertiti di stare attenti a dove mettere in piedi, riferendosi agli ordigni che aveva preparato”.

I testimoni. Agghiacciante il racconto di un altro testimone, Bruno Staffieri. “Ho visto un uomo a terra, insanguinato. Ho pensato a un pirata della strada, ho fermato l’auto per aiutarlo: si è scatenato l’inferno. Ho udito dei colpi, ho visto le scintille sull’auto, ho capito che mi stavano sparando. Ho messo in moto l’auto e ho sentito dietro di me il silenzio delle mie bambine, di quattro e cinque anni. Ho avuto paura che fossero state colpite, invece erano solo paralizzate dallo spavento. Contro di noi, Spagnoli ha sparato almeno cinque colpi”.

I feriti. Tra gli otto, il più grave è la guardia giurata Luigi Zippo, ricoverato in condizioni critiche nell’ospedale San Filippo Neri, dove è attualmente mantenuto in stato di coma farmacologico. E purtroppo l’ultimo bollettino medico parla di condizioni in peggioramento. L’uomo ha riportato una grave lesione alla testa, causata da un proiettile che ha trapassato la scatola cranica. Situazione stabile, invece, per il dipendente dell’ufficio logistico del ministero dell’Interno che ha riportato gravi lesioni al fegato e attualmente si trova nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Umberto I di Roma.

E’ ancora in prognosi riservata il medico ricoverato nell’ospedale di Tivoli: secondo fonti sanitarie, il suo quadro clinico resta “serio” ma, nel corso della nottata, non ha fatto registrare ulteriori peggioramenti. A Roma è stata operata alla milza la compagna di Pino Di Gianfelice, le cui condizioni sono ritenute in netto miglioramento, tanto che dovrebbe uscire dall’ospedale nei prossimi giorni. Secondo gli investigatori, a parte Zippo, nessuno degli altri feriti sarebbe in imminente pericolo di vita.

Spagnoli aveva creato un bunker ha tentato di uccidere 17 personeultima modifica: 2007-11-05T12:45:00+01:00da sagittario290