Poliziotti, psichiatri e vigilantes: «Serve una stretta sul porto d’armi»

Domenica 4 Novembre 2007

Poliziotti, psichiatri e vigilantes:
«Serve una stretta sul porto d’armi»

ROMA (4 novembre) – L’episodio di Guidonia «deve sollecitare l’attenzione del ministro dell’Interno e del capo della Polizia sull’esigenza di dare una svolta concreta sulla politica delle armi fino ad oggi praticata, rivedendo normative e circolari lassiste, spesso illegittime, che hanno consentito il proliferare degli armati sul territorio nazionale». Lo afferma Enzo Marco Letizia, segretario nazionale dell’Anfs (Associazione nazionale funzionari di polizia).

«Purtroppo – spiega Letizia – mentre gli operatori di Polizia ed i cittadini continuano a cadere sotto i colpi degli squilibrati armati, sulle esigenze collettive prevale il compromesso che, nelle stanze ministeriali, si è stretto tra armieri e super-burocrati». Non è, sottolinea, «solo una questione di cambiamenti legislativi, ma anche e soprattutto la necessità di riformare o annullare decreti, circolari ed altri provvedimenti che hanno consentito, da un lato, il possesso indiscriminato di armi dall’elevato potenziale offensivo e, dall’altro, la sostanziale inefficacia delle visite mediche, svolte secondo i criteri dell’autocertificazione e della mancanza di qualsiasi effettiva assunzione di responsabilità».

«Desideriamo, dunque – conclude il segretario dell’Anfs – non le solite chiacchiere, ma una presa di coscienza della necessità di un cambiamento radicale, di un inversione di tendenza con la quale si torni a considerare la circolazione e la detenzione delle armi con la serietà che la materia richiede e la severità più volte invocata dalle associazioni delle vittime mietute da criminali e folli».

Gli psichiatri: serve una stretta sul porto d’armi. Più attenzione e frequenza per le visite di idoneità per il porto d’armi. A chiederle è il presidente della società italiana di psichiatria Miano Bassi, commentando quanto è successo ieri a Guidonia. «Nella nostra pratica – spiega Bassi – ci rendiamo conto che non vengono valutate periodicamente e attentamente le persone che chiedono il porto d’armi e anche coloro che già le possiedono dovrebbero sottoporsi a più intensi controlli, soprattutto per coloro che ne possiedono più di una. Le condizioni fisiche, e soprattutto psichiche, di una persona possono variare ed è per questo necessaria più attenzione».

I vigilantes: lassismo dello Stato davanti alla lobby degli armieri. «Il gravissimo episodio avvenuto ieri a Guidonia, nel corso del quale è rimasta gravemente ferita anche una guardia giurata, è l’ennesimo di una serie di altrettanto sanguinosi fatti a seguito dei quali lo Stato non ha assunto iniziative preventive di alcun genere». E’ questa l’accusa del segretario nazionale del Savip, il sindacato autonomo vigilanza privata, Vincenzo Del Vicario, per il quale «la potente lobby degli armieri sembra essere sempre riuscita ad imporre al ministero dell’Interno la sua politica di lassismo nel controllo e nella limitazione della circolazione delle armi nel nostro Paese».

Per il Savip, «è scandalosa, ad esempio, la procedura per la verifica delle permanenze delle condizioni psico-fisiche dei possessori di armi che possano tenere a casa, con le relative munizioni, senza dover superare alcun accertamento medico. Ma gli stessi accertamenti medici, per quando previsti, sono svolti secondo procedure risibili, prive di qualsiasi affidabilità e rimesse ad un circuito medico che, forse più orientato al profitto economico che all’accuratezza, non è in alcun modo controllato».

Inoltre, «sempre per favorire l’industria armiera, è consentito il possesso di un numero illimitato di armi lunghe e delle loro munizioni, così che si agevolano le azioni criminose e le gesta degli squilibrati. Oltre a mettere in grave pericolo la sicurezza dei cittadini, tale politica compromissoria sulle armi del ministero dell’Interno nuoce anche ai possessori delle stesse che, come l’ufficiale in congedo protagonista della sparatoria di Guidonia, quando patiscono un disagio psichico sono anche lasciati dallo Stato in condizioni di trasformarsi in facili assassini, rovinando la propria e l’altrui vita».

Poliziotti, psichiatri e vigilantes: «Serve una stretta sul porto d’armi»ultima modifica: 2007-11-05T12:56:27+01:00da sagittario290