«Non riesco più a stare solo di notte. Fare il vigilante mi piaceva, ora mi cercherò un altro posto»

Edizione Nazionale 

Domenica 28 Ottobre 2007

«Non riesco più a stare solo di notte. Fare il vigilante mi piaceva, ora mi cercherò un altro posto»

Oderzo

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(a.f.) Ha provato a continuare la sua professione di guardia giurata ma, dopo che gli hanno assassinato i genitori, Daniele Pelliciardi non ce la fa. Perciò con l’anno nuovo cambierà lavoro, dopo aver terminato le cure mediche alle quali si è sottoposto per far fronte all’inevitabile contraccolpo, sul piano sia fisico che psicologico, intervenuto dopo la drammatica morte dei suoi genitori. «Diciamo che con il mio titolare (la ditta di vigilanza Carniel di Oderzo) siamo giunti a un accordo. Con il nuovo anno – dice Daniele Pelliciardi – mi cercherò un’altra occupazione. Devo dire con rammarico perchè il lavoro di vigilante mi piaceva. Purtroppo non ce la faccio più a svolgerlo, è un qualche cosa più forte di me. Non riesco più a stare solo di notte. Ho provato più volte, ma non c’è nulla da fare. Purtroppo non mi resta che accettare questa realtà, affrontarla e cercare di cambiare. La cosa da tener subito presente è che niente è più come prima».

Ironia della sorte, il papà e la mamma di Daniele, Guido Pelliciardi e Lucia Comin, avevano trovato la sistemazione nella dépéndance di villa Durante proprio grazie al lavoro di Daniele. La Vigilanza Carniel della quale egli è dipendente si occupa infatti della sicurezza di villa Durante. I Pelliciardi avevano informato la famiglia Durante che il loro figliolo lavorava per la Vigilanza Carniel. E Daniele si era sentito tranquillo sapendo che quell’immobile era sotto la tutela della vigilanza privata, di un’azienda che opera in Oderzo da decenni. Purtroppo tutto ciò non è servito a fermare gli assassini. Non è servito a impedire che i due poveri coniugi venissero prima seviziati, torturati in modo barbaro, quindi uccisi. Un ventenne rumeno e i due albanesi Naim Stafa e Artur Lleshi sono incarcerati per questo delitto che ha scosso profondamente tutta l’opinione pubblica trevigiana.

«Soprattutto quando lavoro di notte, quando sono solo – racconta Daniele – mi tornano in mente mio papà e mia mamma». Se già è duro affrontare la perdita di una persona cara avvenuta per una malattia o un incidente stradale, per Daniele Pelliciardi è un’impresa durissima superare ed accettare la morte dei propri genitori avvenuta in maniera così efferata e repentina.

«Non riesco più a stare solo di notte. Fare il vigilante mi piaceva, ora mi cercherò un altro posto»ultima modifica: 2007-10-29T11:55:00+01:00da sagittario290