(01 ottobre 2007)
Gli negano le nozze con una romena, porta in tribunale il sindaco leghista
Gli negano le nozze con una romena, porta in tribunale il sindaco leghista
Per sposarsi è dovuto tornare nella sua Castiglione: a Montichiari, il paese in cui l’anno scorso Luca Cerubini, 33 anni, ha trovato casa assieme alla fidanzata romena, il sindaco leghista non celebra, né fa celebrare nozze ‘miste’. Una scelta per la quale il primo cittadino è stato rinviato a giudizio. L’episodio risale agli ultimi giorni della scorsa estate: «Assieme alla pratica per ottenere la residenza – racconta l’uomo, all’epoca carabiniere, oggi guardia giurata – ho chiesto anche di poter fare le pubblicazioni di nozze. La risposta me l’ha data il sindaco in persona: mi ha chiamato a colloquio per dirmi che al massimo mi avrebbe concesso il nulla osta per sposarmi in un altro comune. Da loro proprio no, i matrimoni misti non erano graditi». No, nonostante Viola Corina Stanescu avesse tutte le carte in regola (tanto più che la Romania da lì a un paio di mesi sarebbe entrata nella Ue).
Risultato: i due trentenni sono diventati marito e moglie nel municipio di Castiglione, il paese dove Cerubini è cresciuto e abita la sua famiglia e tornati dal viaggio di nozze hanno deciso di chiarire la loro brutta avventura affidandosi ad un legale. Ora il sindaco di Montichiari, Gianantonio Rosa, padano doc, geometra, al secondo mandato, dovrà rispondere del suo diniego davanti a un giudice. «Liberissimo di avere le sue idee – commenta Cerubini – ma non poteva mettersi contro il nostro matrimonio. Non ne aveva il diritto». L’ordinanza di rinvio a giudizio, va in quella direzione: «In qualità di sindaco e di ufficiale di stato – sono le parole del gup – in violazione delle norme che vietano le discriminazioni per motivi razziali, etnici e nazionali si è rifiutato di procedere alla pubblicazione e alla celebrazione del matrimonio». L’udienza è stata fissata per il 27 marzo. La disavventura dei coniugi Cerubini non sarebbe un caso isolato. Il sindaco che vuole sempre parlare con i promessi sposi, avrebbe invitato anche altre coppie miste a rivolgersi altrove. Qualcuno insinua che anche le pratiche burocratiche per la concessione della residenza, quando aono presentate da chi non è padano, seguono percorsi più tortuosi.