LIBERTA’ di mercoledì 18 luglio 2007 > Piacenza
Nella stazione di servizio sparita merce per oltre 6mila euro, tra cui una maxi affettatrice, sigarette e contanti
Q8, la “banda del buco” torna a colpire
Gli ignoti armati di piccone hanno anche sfondato due pareti
Dalle cucine gli ignoti hanno praticato un secondo buco che ha loro consentito di raggiungere il magazzino del bar. Da qui hanno portato via due confezioni di caffè del peso di 6 chili ciascuna.
«Evidentemente soltanto dopo aver preso quello che interessava loro da cucina e magazzino, hanno puntato alla sala del bar – ha spiegato ieri Davide Re, titolare della stazione di servizio -. Per raggiungere la sala del bar dalla cucina hanno semplicemente aperto una porta, e a quel punto è scattato l’allarme. In pochi secondi si sono impossessati di 18 file di pacchetti di sigarette posizionati sugli scaffali, erano centinaia di pacchetti. Poi hanno afferrato il registratore di cassa e lo hanno scaraventato sul pavimento spaccandolo e riuscendolo ad aprire. Subito dopo si sono dati alla fuga».
L’allarme collegato con la sala operativa dei metronotte di via Marcolini è scattato alle 2.06. Esattamente alle 2.10 , la prima pattuglia dell’Ivri era nel piazzale della stazione di servizio Q8 sulla tangenziale sud. Ma i ladri avevano già fatto perdere le loro tracce. Evidentemente era tutto calcolato. Sul posto sono accorsi anche gli agenti di una volante di polizia, i quali hanno trovato piccone e mazza che sono stati sequestrati. Sono quindi state avviate le prime indagini nel tentativo di risalire ai responsabili del colpo. «E’ purtroppo questo il secondo furto che subisco nel giro di un mese e mezzo – ha detto ancora Davide Re – e pensare che io avevo lasciato la Sicilia perché pensavo che questo fosse un posto migliore dove poter lavorare. Ma purtroppo per quello che è capitato a me, devo dire che qui è ancora peggio. Adesso spero che i ladri mi lascino in pace». Nonostante il rapido intervento di metronotte e polizia che erano sul posto quattro minuti dopo il suono dell’allarme, i ladri erano già riusciti ad allontanarsi. Evidentemente avevano calcolato i pochi minuti a loro disposizione dal momento in cui era entrato in funzionale l’allarme.
Ermanno Mariani