L’indulto ha liberato il 40% dei detenuti

24/7/2007 (7:44) – GIUSTIZIA, BILANCIO IN ROSSO

L’indulto ha liberato il 40% dei detenuti

Ma un anno dopo nelle carceri è già tornata l’emergenza

GUIDO RUOTOLOf0d0ee4a32f3ec86f59ca36f433f7f90.jpg

ROMA
Sono 26.570 i detenuti «indultati» che a partire dal primo agosto scorso hanno beneficiato dell’atto di clemenza votato dalla maggioranza del Parlamento, uscendo ben prima del tempo dal carcere. Un anno dopo è questo il bilancio del provvedimento più discusso e contestato della nuova legislatura.

Un atto di clemenza invocato a suo tempo da papa Wojtyla, nel suo intervento in Parlamento, che ha diviso l’opinione pubblica e le stesse forze politiche e ministri del governo Prodi (da Antonio Di Pietro a Giuliano Amato). Motivato dal ministro di Giustizia, Clemente Mastella, anche con la necessità di decongestionare l’affollamento delle carceri che, il 31 luglio scorso, ospitavano ben 60.710 detenuti contro i 43.213 «regolamentari». Un anno dopo, però, anche se solo di seicento unità, la linea verde è già stata superata: i detenuti nelle carceri, infatti, sono 43.851 contro i 43.213 regolamentari.

Nell’invocare l’atto di clemenza, poi, il ministero di Giustizia ipotizzava che i possibili beneficiari dell’indulto sarebbero stati circa 15.470, salvo poi precisare che l’errore era dovuto al fatto che la previsione era stata fatta sulla base dei «definitivi puri presenti a fine luglio». Via Arenula non aveva tenuto conto che un certo numero di detenuti avrebbe maturato successivamente i requisiti necessari.

Il 31 luglio scorso fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge che concedeva l’indulto «per tutti i reati commessi fino a tutto il 2 maggio 2006, nella misura non superiore a tre anni per le pene detentive e non superiore a 10.000 euro per quelle pecuniarie sole o congiunte a pene detentive». Naturalmente, il provvedimento non si applicava e non si applica ad alcuni reati previsti dal Codice penale: dall’associazione sovversiva e terroristica a quella mafiosa, dalle azioni terroristiche e stragiste al sequestro di persona, dai reati come il traffico di droga alla riduzione o mantenimento in schiavitù, dalla prostituzione e pornografia minorile alla tratta di persone e alla violenza sessuale. L’indulto è un provvedimento con il quale il Parlamento condona o commuta parte della pena, a differenza dell’amnistia che estingue il reato. Se un «indultato» torna a delinquere, i benefici del provvedimento di clemenza vengono annullati.

Nei primi sessanta giorni dell’applicazione del provvedimento di clemenza, le carceri si sono svuotate: a fine agosto 2006, i detenuti si erano ridotti a 38.847, a fine settembre a 38.326, il picco più basso. Poi, lentamente, una costante crescita fino ad ieri. Il trend, in assenza di interventi strutturali, dunque è destinato a crescere.

Secondo i dati ufficiosi del sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi, che ha la delega alla trattazione degli affari di competenza del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la percentuale degli «indultati» che hanno di nuovo commesso reati, e dunque sono stati arrestati facendo rientro nelle strutture carcerarie, «è pari a circa il 15%». Dunque, sarebbero circa 3.000 «gli indultati recidivi». Ovviamente, precisa sempre il sottosegretario Manconi, «questo dato è molto al di sotto della percentuale dei condannati che, scarcerati per aver saldato il debito con la giustizia, finiscono di nuovo in carcere per aver commesso reati. Questa percentuale oscilla tra il 60 e il 68%».

Dati di cui tener conto, è vero, ma ciò non toglie che sull’opinione pubblica l’indulto si è abbattuto come uno tsunami. Anche per il ministero dell’Interno, del resto, l’indulto è stato vissuto come una iattura. In un suo dossier depositato alla commissione Affari costituzionali della Camera, si spiegava che nei primi mesi dell’applicazione dell’indulto, si era registrato un picco di rapine e furti. I cosiddetti «reati predatori» che tanto allarmano l’opinione pubblica, creando una diffusa percezione di insicurezza.

L’indulto ha liberato il 40% dei detenutiultima modifica: 2007-07-25T12:05:00+02:00da sagittario290