Dopo il pestaggio di Nicola terrore negli hotel

PADOVA 

Mercoledì, 25 Luglio 2007

MONTEGROTTO Parlano i portieri degli alberghi, svelando un situazione preoccupante sul fronte sicurezza. Stazionarie le condizioni di Capone

Dopo il pestaggio di Nicola terrore negli hotel

Petrarca: «A fine turno dici: oggi mi è andata bene». Miramonti: «Intervenite, non si può continuare così»

Montegrotto

Troppo vivido nella mente dei dipendenti delle strutture termali il ricordo del violento pestaggio di Nicola Capone, il portiere di notte dell’hotel Neroniane. Troppo recente l’accaduto per poter tornare al lavoro serenamente. Tra i dipendenti degli hotel serpeggiano malessere e paura che impediscono uno svolgimento sereno delle proprie ore di lavoro, soprattutto di notte.

«Si tratta di persone – spiegano al Grand Hotel di Montegrotto – che non hanno la più pallida idea di come funziona un hotel, altrimenti saprebbero bene che un portiere non ha le chiavi della cassaforte, né ha contanti o preziosi».

Purtroppo però, bene o male informati che siano, i malviventi che in alcune occasione sono entrati negli hotel hanno malmenato i dipendenti per pochi euro. Grande paura anche all’hotel Petrarca. «Si vive alla giornata – hanno commentano – C’è un grande malessere e alla fine della giornata ci si dice: anche oggi mi è andata bene, ma domani?. C’è paura, grande paura».

Una situazione divenuta ormai insostenibile. Tanto più che gli hotel sembrano essere delle facili prede per le bande di malviventi. Non bastano infatti antifurto, vigilantes o personale di controllo, perché spesso le piscine esterne e quelle interne alla struttura sono collegate. Proprio attraverso quel tunnel i ladri si sarebbero introdotti in diversi hotel della zona. «È necessario che qualcuno faccia qualcosa – hanno aggiunto al Miramonti – non è possibile andare avanti così, si è trattato di un pestaggio troppo violento, troppo pesante per non fare nulla».

Non discosta molto dalle altre dichiarazioni nemmeno l’hotel Esplanade Tergesteo, dove ricordano la paura con cui vivono i dipendenti. «C’è molta paura tra i lavoratori, soprattutto tra chi fa il turno di notte – commentano – anche perché i portieri non hanno le chiavi della cassaforte, né possiedono valori e potrebbero essere picchiati inutilmente da criminali».

Ma non sono solo i dipendenti, o i conoscenti di Nicola Capone a provare rabbia. Letteralmente fuori di sé anche il sindaco Luca Claudio. Frustrantei per un sindaco restare a guardare sapendo di aver le mani legate e di non poter fare nulla per tutelare i propri cittadini. «Chiederò ai miei cittadini – ha spiegato Claudio – di diventare dei clandestini. A loro tutto è concesso qui in Italia e nulla è dovuto. Un cittadino normale deve invece pagare le tasse, rispettare la legge. Per poi magari venire derubato o picchiato. È una vergogna!».

Riccardo Bastianello

Dopo il pestaggio di Nicola terrore negli hotelultima modifica: 2007-07-26T12:12:18+02:00da sagittario290