NAZIONALE
Venerdì, 29 Giugno 2007
Salve, sono una guardia giurata. …
Salve, sono una guardia giurata . Non devo aver paura di niente, il pericolo è il mio mestiere. Vado dove mi mandano e faccio quello che devo, di notte e di giorno. Amo il mio lavoro e rispetto le regole. Mi sono guadagnata l’appellativo di “donna con le palle”, e non è da poco. Sapessero i miei cari colleghi come mi riduco quando mi trovo nel traffico cittadino! Parto da casa un’ora e mezza prima di prendere servizio perchè il primo ostacolo è riuscire ad allontanarsi dal comune dove abito. Strade chiuse, strozzature con code chilometriche, automobilisti storditi che diventano un pericolo per la mia incolumità, strade alternative alla stregua di viottolo di montagna. Una vitaccia infame!
Sono una vittima del “stiamo lavorando per voi”. Il passante, la semina del tram, le rotonde che fino a due ore fa non esistevano…asfaltiamo? Perchè no, tanto dopo una settimana qua si rompe di nuovo! Ho visto la costruzione di un sottopasso nel nulla, ho visto spuntare marciapiedi e piste ciclabili inutili.
Già, e che dire delle nuove strisce pedonali rialzate? Ciclisti e pedoni snobbano i loro percorsi e noi automobilisti oltre a destreggiarci tra i cartelli di lavori in corso e gli omini arancioni che regolano il senso unico alternato, dobbiamo anche prevenire e fare attenzione ai pedoni che spuntano da tutte le parti e i ciclisti che sentono sminuita la loro personalità se vengono ingabbiati una corsia preferenziale.
Davvero, ho paura della strada, di quello che posso trovare oggi, e di dove potrei trovarmi in un tentativo di fuga disperata. Ormai ho provato tutte le alternative possibili, non c’è scampo. E se per caso si ha l’illusione che oggi la viabilità sia leggermente migliorata, non preoccupiamoci: non è vero. Ci pensa un tamponamento, una pioggia di lavatrici, un camionista assonnato, un concerto e ci si può nuovamente crogiolare nella disperazione che accompagna le prime due marce del nostro automezzo.
Lettera firmata