Sabato pomeriggio negozi chiusi

ROMA 

domenica 17 giugno 2007

Sabato pomeriggio negozi chiusi

per difendersi dalle rapine

di GRAZIA MARIA COLETTI JAMAL è stato il primo ad armare la sua vetrina con pesanti balaustre per fermare le auto-ariete. Lo stesso stratagemma antirapina dall’ottico di via Benucci, Augusto, mentre il farmacista di largo Zambeccari le vetrate le ha dovute rinforzare con l’acciaio, dopo tre colpi. Invece, dopo aver provato il brivido di un coltello sul collo, sabato scorso, Maria Grazia di «Shook up», il negozio di jeans e curiosità su via Fuggetta, ha deciso che, a partire da ieri, se ne starà a casa nel fine settimana. «Meglio il coprifuoco, col quartiere che si spopola» dice convinta. L’OASI — Anche Villa Bonelli, oasi tra Portuense e Magliana, si attrezza come può per fronteggiare l’emergenza sicurezza. Perché pure la bellissima zona che prende il nome dal villino liberty, sede e fiore all’occhiello del XV Municipio, con stupendo parco annesso, ristrutturato due anni fa dal sindaco Waler Veltroni, deve fare i conti con gli stessi problemi di tutti gli altri quartieri: furti, rapine, scippi e l’assedio di zingari, immigrati ed idioti. Come i ragazzi che ieri facevano esplodere petardi sotto le auto, col rischio di bruciarle, che un residente di via Ripandelli ha avuto il fegato di rimproverare. L’IRONIA È UN’ARMA — Bisogna pur sbarcare il lunario, perché le forze dell’ordine hanno le mani legate. Alla stazione dei carabinieri di Villa Bonelli, a via della Magliana Nuova, ci sono solo 22 uomini e due pattuglie per 220 mila abitanti. Pochi pure i poliziotti di San Paolo. «Meglio riderci su, almeno non ti rodi il fegato» dice Marisa, 77 anni, ex impiegata del Campidoglio, che ha trascorso gli ultimi anni di servizio proprio negli uffici del XV Municipio. Lei ha un record personale. «Sette rapine subite davanti a casa mia a via Valperga. E di notte intravvedo le luci delle torce puntate contro le serrande» racconta mentre è all’edicola in fondo a via Fuggetta, delle stimate sorelle Angela e Luigia. Anche loro hanno collezionato rapine. «Alle 10 del mattino, ma quello almeno lo hanno preso» dicono. DIFESA FAI-DA-TE — Sono mesi che i negozianti si difendono come possono, chiudendo prima le serrande la sera. E a loro spese. All’Ormolab, il laboratorio di analisi cliniche in fondo a via Fuggetta, hanno dovuto anche pagare il vigilante privato per un lungo periodo. «Dopo un paio di rapine a mano armata era ovvio che ci si dovesse attrezzare» racconta Giovanna, la più avvenente delle colleghe (le altre sono Ilaria e Giorgia) dietro al bancone. Ma contro gli imbecilli che danno fuoco ai cassonetti e rischiano di bruciare le auto in sosta, come è accaduto l’altra settimana, c’è poco da fare. «Quasi quasi si ha più rispetto per chi ti deruba» commenta ironica Claudia, la titolare di «Feel», l’unico negozio su largo Zambeccari ad averla scampata. Ecco perché il farmacista Claudio Anitori ha chiesto al presidente del XV Municipio, Gianni Paris, che la nuova piazzetta realizzata di recente sia completata «con una recinzione, che impedisca l’accesso alle auto blindate dei rapinatori». Una richiesta che il minisindaco potrebbe realizzare, come ha fatto per l’illuminazione di via Valperga. SERVE UNA MANO — Lanciano un appello ai residenti Belinda. ottica, e Rita, titolare di un negozio di abbigliamento, su via Ribotti: «Di notte siete voi i nostri angeli custodi, segnalate rumori e movimenti sospetti alle forze dell’ordine» chiedono con gentilezza. g.coletti@iltempo.it

Sabato pomeriggio negozi chiusiultima modifica: 2007-06-18T11:50:00+02:00da sagittario290