Nel Comasco sessanta furti al giorno

Data articolo:   08-06-2007

Nel Comasco sessanta furti al giorno

In un  anno polizia e carabinieri hanno raccolto complessivamente 21mila denunce

Paura per le intrusioni in casa. Crescono le richieste di sistemi di sicurezza

Sessanta furti al giorno. Sessanta comaschi che, quotidianamente, si vedono privati di qualcosa di prezioso o, quantomeno, di caro, dalla borsetta all’autoradio, dalla macchina a gioielli e quadri custoditi in casa. Un allarme rilanciato nei giorni scorsi dai responsabili di polizia e carabinieri, che nel 2006 hanno raccolto complessivamente oltre 21mila denunce di questi reati.

Numeri che, di per sé, bastano a fare paura. Ma che, con ogni probabilità, non rappresentano neppure la reale entità del problema perché in molti casi, soprattutto per i furti minori, i cittadini non si rivolgono alle forze dell’ordine. Restando nell’ambito delle denunce, nei dodici mesi dello scorso anno, sono state 10mila le persone che si sono presentate dai carabinieri per un furto, dal taccheggio alla sottrazione dell’automobile, dai colpi in ditte e negozi a quelli negli appartamenti. Un dato al quale si sommano le 11mila denunce raccolte dagli agenti della Questura di Como.

Ad ammettere l’allarme, pochi giorni fa, in occasione della festa dei carabinieri, è stato lo stesso comandante provinciale dell’Arma, colonnello Luciano Guglielmi.

«So bene – ha spiegato il militare – che in tanti chiedono sicurezza. E mi pare di rilevare un generale aumento del timore della gente per la criminalità. Il furto in abitazione resta il reato che, di gran lunga, preoccupa di più».

Una situazione fotografata pochi giorni prima anche dal Questore di Como, Massimo Mazza, alla festa della polizia. «La criminalità in provincia è sotto controllo – aveva detto – a eccezione dei reati contro il patrimonio: rapine, furti, borseggi e truffe. La nostra è una terra certamente tra le più vivibili, ma anche qui si sta diffondendo un senso di disagio e di insicurezza non sempre motivato».
Disagio, insicurezza e paura che spingono sempre più spesso i comaschi a difendersi come possono, installando sistemi di allarme, spesso collegati a istituti di vigilanza. Interventi che possono costare svariate migliaia di euro.

«Le richieste di sistemi di allarme aumentano abitualmente nel periodo estivo – dice Davide Bernardi, uno dei titolari della Elco, azienda di Como specializzata nel settore – anche se devo ammettere che c’è ancora una scarsa informazione tra i clienti, che considerano l’impianto antifurto come un elettrodomestico e a volte rischiano di fare la scelta meno adatta per la propria casa».
Esistono diversi sistemi di allarme di uso comune. «Si va dalla sola protezione degli infissi esterni alla protezione volumetrica – dice l’esperto lariano – Tra i sistemi più comuni per un normale appartamento ci sono i contatti magnetici a filo posizionati sulle persiane o sulle tapparelle, oppure microfoni in grado di percepire la rottura del vetro. L’opzione che dà maggiori garanzie e minori problemi e quelli dei sistemi cablati».

Cresce anche la richiesta di impianti di videosorveglianza. «Nell’ultimo periodo abbiamo registrato una notevole spinta sulle telecamere private – conferma Bernardi – Piazziamo soprattutto videocitofoni e telecamere che controllano l’ingresso, il giardino o il terrazzo. Ci sono poi gli allarmi volumetrici che, con un misto tra microonde a bassa potenza e infrarossi passivi, rilevano la presenza di una persona. Molto diffusi sono poi gli antifurti perimetrali esterni. Per le soluzioni più tradizionali con materiali standard di medio livello, il prezzo base per un appartamento di 4 locali si aggira sui 2.000-2.500 euro tutto compreso». «La preoccupazione sta salendo – conferma la titolare della ditta Te-si di via Polano – anche se il numero di richieste di installazione è costante e non abbiamo avuto picchi in questo periodo».

Per aumentare l’efficacia di un impianto di sicurezza, c’è la possibilità di collegarlo a un istituto di vigilanza privata. «La sirena che suona e basta serve purtroppo a poco, anche perché è difficile che qualcuno intervenga – dice il responsabile commerciale della Vigilanza Vedetta 2, Paolo Ferlosio – Tra l’altro, per assicurare una maggiore protezione per l’installazione dell’impianto consiglio di rivolgersi sempre a ditte che si occupano di sicurezza in modo professionale». Il collegamento con le guardie giurate può essere telefonico o attraverso ponte radio. «Un accorgimento importante è parlare il meno possibile del proprio impianto di allarme perché può rivelarsi alla lunga pericoloso – sottolinea Ferlosio – Nell’ultimo periodo infatti abbiamo assistito a un aumento della criminalità organizzata, che effettua colpi mirati, dimostra preparazione e spietatezza e sa aggirare anche gli impianti di allarme. Per questo è importante adottare piccoli accorgimenti che, sommati, possono aumentare la protezione».

«Il collegamento con il ponte radio è sicuramente il più efficace – sottolinea poi Francesco Lodovico, responsabile dell’istituto di vigilanza La Metropol – perché garantisce un controllo continuo e permette di evidenziare anche problemi come l’interruzione di corrente. In caso di assenze prolungate, si possono anche lasciare le chiavi di casa in busta chiusa sigillata. Noi garantiamo il pronto intervento e la segnalazione alle forze dell’ordine Il costo del servizio varia da un minimo di 40 euro a circa 140-150 al mese».

Anna Campaniello
Nel Comasco sessanta furti al giornoultima modifica: 2007-06-09T11:30:00+02:00da sagittario290