(16 giugno 2007)
Accusato di furto per errori altrui
Salve, il mio nome è Sorbello Alfio e “lavoro” nell’istituto di vigilanza Deltapol group spa, con sede a Roma. E’ la prima volta scrivo ad un giornale importante come questo e mi vedo costretto a rivolgimi a voi sperando di attirare un po’ di attenzione su la mia storia di guardia giurata, ma in breve vi voglio raccontare come una sola persona puo’ rovinare la vita a tre persone.
Circa due mesi fa prestando servizio sul trasporto valore io insieme a due colleghi abbiamo preso in consegna un certo valore in denaro di quasi 800.000 euro, durante il controllo dei plichi abbiamo annotato delle anomalie di cui una abbastanza grave, ovvero nella nostra cesta mancava un plico di 80.000 euro che però è presente nel nostro elenco, il capo equipaggio e il secondo hanno chiaramente informato tutte le persone dovute e hanno eseguito tutta la procedura dovuta informando i responsabili e ottenendo da uno di questi l’autorizzazione di uscire dal caveau.
A distanza dal fatto (17 giorni ) mi hanno contestato il furto del plico con successiva sospensione cautelativa, in poche parole con il controllo di un superiore (Brigadiere) con l’autorizzazione di quest’ultimo ad uscire, mi ritrovo sospeso da due mesi (fatto grave e illegale) con la terribile macchia del ladro, che potete ben immaginare dentro un istituto di vigilanza cosa vuol dire, ma il fatto piu grave è che i dirigenti dell’istituto, in barba ad ogni regola morale e ben coscienti che ognuno di noi ha famiglia e che tutte le prove presenti , video, autorizzazioni, ci scagionano da qualsiasi dubbio, ancora oggi non vogliono amettere di aver commesso un errore, secondo il loro dire non hanno ritrovato il denaro.
Io e i miei colleghi speriamo che il nostro dramma possa attirare la vostra attenzione, ci mettiamo a vostra disposizione e speriamo che pubblicate la nostra storia in maniera tale che altri facciano esperienza, poiché è vero che nel nostro ambiente “nel dubbio” chiamate il 112.
Alfio Sorbello