Luserna S.G.: la questione vigilantes finisce in Procura


mercoledì 9 maggio 2007

Dopo la decisione del Comune di Luserna S.G. di coinvolgerli nel controllo del territorio
Luserna S.G.: la questione vigilantes finisce in Procura
Polemica tra Carabinieri e rappresentanti del mondo delle Guardie giurate

LUSERNA S.G. – Le questione “vigilantes” fa ancora discutere. La Giunta di Luserna S.G. nelle settimane scorse aveva ingaggiato un’agenzia privata per far fronte all’ondata di furti. E i Carabinieri avevano preso le distanze. A criticare la scelta, il ten. Marco Porcedda, comandante della compagnia di Pinerolo.

Immediate le reazioni del mondo delle guardie giurate.

Alessandro Marmello, del Centro studi sicurezza, conviene che «i vigilantes servono, ma non con l’attuale legislazione. Purtroppo sono ancora regolamentate da un Regio decreto del 1931». Secondo il segretario nazionale del sindacato di categoria Marco Fusco, invece, «le persone più esposte siamo proprio noi, soprattutto nel servizio di pattugliamento notturno. Le Guardie particolari giurate sono, sono state e resteranno la soluzione a parecchi problemi di vita quotidiana».

«A lui rispondo volentieri – precisa Porcedda – che la mia disapprovazione non era rivolta ai vigilantes, ma solo alla scelta d’ingaggiarli».

È il presidente dell’Associazione guardie giurate in congedo Giordano Lacasella a protestare in modo più deciso. «Il decreto di nomina a Guardia particolare giurata viene rilasciato dal prefetto ed è chiaro che lo rilascia solo a persone ritenute idonee a compiti di vigilanza», ha scritto ai Carabinieri e a “L’Eco”. Cita, tra l’altro, i corsi di formazione cui le Guardie giurate sono sottoposte e i «servizi di vigilanza anche a tribunali, ospedali, aeroporti, musei e caserme». «L’attività di vigilanza privata – aggiunge – è considerata un servizio pubblico essenziale nella parte in cui è funzionale o strumentale ai diritti costituzionalmente tutelati».

Leggi alla mano, il ten. Porcedda precisa: «Il prefetto rilascia la licenza alle agenzie, non alle persone, alle quali viene trasferita solo per delega. Ed è esplicitamente detto nel codice che la licenza non può essere concessa per funzioni che importino un esercizio delle pubbliche funzioni, come il controllo preventivo del territorio». Vale a dire, non nel caso di Luserna S.G.

Il tenente invita a distinguere tra pubblici ufficiali, come i Carabinieri, che sono anche agenti di Polizia giudiziaria e di Pubblica sicurezza, con una particolare tutela legale, e “incaricati di pubblico servizio”, la qualifica delle Guardie giurate «ma che vale pure, per esempio, per un impiegato dell’Anagrafe. E comunque vale solo nello svolgimento della vigilanza del bene per cui sono stati incaricati, non un metro più in là».

È di venerdì 4, intanto, una segnalazione dei Carabinieri alla Procura della Repubblica di Pinerolo proprio sulla vicenda di Luserna. «Non abbiamo denunciato nessuno, solo il fatto in sé», ha precisato Porcedda. Che parla di atto dovuto, «perché nella delibera della Giunta che incarica la società privata di vigilanza qualcosa non va».

Spiega il tenente, «nei casi di servizi preventivi per la sicurezza pubblica il potere decisionale resta in capo al prefetto». E a lui soltanto. La Giunta, quindi, non avrebbe potuto decidere. E i fondi (2.830 euro) sarebbero stati stanziati in modo illegittimo. Sarebbe stato diverso, per esempio, nel caso di vigilanza al municipio o alla biblioteca. Sarà la Procura a stabilire se ci siano stati eventuali illeciti.

«Sono sereno – dice il sindaco Bruera – e non voglio far polemica. Il sindaco, però, è la persona a cui si rivolgono i cittadini quando c’è un problema. E la decisione, avallata da segretario, responsabile economico e responsabile di settore del Comune – è stata presa per tutelare i cittadini, in un momento in cui venivano organizzate addirittura delle ronde».

Giovedì, l’Amministrazione ha incontrato commercianti ed artigiani: a parlare di sicurezza, c’erano più di cento persone. «Organizzeremo un incontro con i Carabinieri, per avere indicazioni e suggerimenti su come procedere. Dal canto nostro, abbiamo intenzione di utilizzare al meglio la convenzione già esistente tra le Polizie municipali di otto Comuni, che presto diventeranno undici, per organizzare pattugliamenti notturni. Risposte concrete, come il piazzamento di altre telecamere».

Conclude Bruera: «Certo è che le ristrettezze di organico riguardano tutti: dalla Polizia municipale, dove sono rimasti quattro effettivi tra cui due donne, alle Forze dell’ordine. Proprio in questi giorni, dopo la tragica rapina di Torino, il ministro Amato, per fronteggiare l’emergenza sicurezza, sta chiedendo altri uomini ed investimenti».

Luca Prot

Daniele Arghittu

Luserna S.G.: la questione vigilantes finisce in Procuraultima modifica: 2007-05-10T19:00:00+02:00da sagittario290