UCCISA con un colpo d’arma da fuoco in pieno petto.

ROMA

domenica 29 aprile 2007

UCCISA con un colpo d’arma da fuoco in pieno petto.
 

di FABIO DI CHIO
 

Sparato a distanza ravvicinata. Quasi a contatto diretto col torace. Vittima una rumena, Bansilia Marioara, 38 anni, pare ferita a morte a seguito di una lite scoppiata nel campo nomadi di via della Martora, adiacente a via Collatina, zona Tor Sapienza. Nel pomeriggio la donna è stata trasportata all’ospedale Pertini: un’Alfa 145 nera ha superato l’ingresso, a tutta velocità ha percorso un breve rettilineo ed è piombata nell’area del pronto soccorso. Dall’auto sono scesi tre uomini, uno dei quali portava in braccio la donna, già cadavere, col petto insanguinato e indosso un paio di pantaloni. I medici hanno solo potuto constatare il decesso della donna per morte violenta. Chi ha ucciso però è mistero. Poco dopo, due degli uomini che avevano trasportato la rumena al Pertini si sono dileguati in auto a tutta velocità, tanto che il vigilante nel gabbiotto dell’ingresso ha subito telefonato al pronto soccorso per dire che aveva visto l’Alfa schizzare a tutto gas. Nelle sale d’emergenza dell’ospedale invece sono rimasti la sorella della vittima, arrivata poco dopo, e il terzo accompagnatore, portato via più tardi dalla polizia, quando all’ospedale si sono precipitati gli uomini del commissariato San Basilio e della Squadra mobile, corsa poi a ispezionare il campo nomadi di via della Martora, dove tutto è cominciato. Sarebbero stati proprio alcuni occupanti del campo, infatti, ad accorgersi della lite tra la donna e altri del presidio, e quindi a sentire successivamente l’esplosione del colpo d’arma da fuoco. Stando a una prima indagine a vista del cadavere, l’arma che ha ucciso sarebbe di basso calibro, probabilmente una calibro 22, dal momento che sulla schiena non compare alcun foro di uscita del proiettile e considerando che, se il proiettile fosse stato di calibro più grande, esploso a distanza così ravvicinata, avrebbe causato lesioni ben più più devastanti. Ieri pomeriggio sul campo ha lavorato per ore la polizia scientifica, alla ricerca di elementi utili per la soluzione del giallo. La vittima rumena era un'”ospite” del campo, una delle residenti temporanee del sito, sistemata in una baracca ai confini del presidio. «Infatti – spiega il segretario romano del sindacato della polizia municipale Sulpm, Alessandro Marchetti – questo tipo di permanenza ha moltiplicato la popolazione nomade del campo, noto perché in passato ci sono state diverse denunce dei residenti contro i continui fuochi accesi per squagliare le guaine in gomma che isolano».

UCCISA con un colpo d’arma da fuoco in pieno petto.ultima modifica: 2007-04-30T16:35:00+02:00da sagittario290