Trafitta con un ombrello, morta

Edizione NAZIONALE

28/04/2007

Trafitta con un ombrello, morta

ANNALISA STURIALE Roma. Una morte senza un perchè. Una tragedia assurda, come l’ha definita il sindaco Walter Veltroni, la fine di Vanessa Russo, la 23enne morta ieri in ospedale dopo l’aggressione subita mentre viaggiava sulla linea B della metropolitana di Roma. Vanessa era stata aggredita nel primo pomeriggio di giovedì da due donne che l’hanno colpita all’occhio sinistro con la punta di un ombrello all’apertura delle porte del convoglio alla fermata della stazione Termini. Forse era stata strattonata perchè aveva reagito a un tentativo di borseggio, forse aveva solo commentato ad alta voce la maleducazione delle due donne che l’avevano spinta. Ora le due donne, sulla cui identità la polizia non esclude nessuna ipotesi, sono attivamente ricercate. Gli investigatori, hanno tracciato i loro identikit attraverso i filmati delle telecamere del metrò romano e di numerose testimonianze raccolte tra i passeggeri. Vanessa, dopo l’aggressione, era stata immediatamente soccorsa e portata al policlinico Umberto I con i medici che subito le avevano procurato un coma farmacologico per alleviarle le sofferenze. Nel pomeriggio di ieri, dopo un delicato intervento, la giovane si è però aggravata ed è morta. La procura di Roma ha naturalmente subito avviato un’inchiesta: omicidio volontario il reato iscritto nel fascicolo processuale del pm Sergio Colaiocco. Vanessa Russo, secondo i pochi e frammentari racconti fatti dai parenti e dagli amici che per tutto il giorno hanno sperato in un miracolo, studiava per diventare infermiera e da pochi giorni aveva cominciato a lavorare in una gelateria del centro di Roma. Una famiglia sconvolta dal dolore: sono chiusi nella loro disperazione i genitori, il fratello e gli amici che hanno aspettato a lungo dinanzi al reparto di rianimazione del Policlinico Umberto I una «buona notizia». Ma purtroppo poco dopo le 17, la loro ansia si è tramutata in disperazione quando è stato comunicato dai sanitari il decesso della ragazza. L’ultima persona ad averla salutata è stato il fratello Simone con il quale, poco prima dell’aggressione, si era incontrata alla stazione Tiburtina dove il ragazzo lavora. Come tutti i giorni. Poi di Vanessa, una ragazza come tante, rimangono solo le immagini delle telecamere del metro e il disperato pianto di parenti e amici. Nelle 49 stazioni della metropolitana romana transitano più di 800mila utenti ogni giorno. E sono oltre 300 gli agenti di VIGILANZA privata e le telecamere disseminate nelle stazioni. «Metropolitane di Roma spa spende per la VIGILANZA privata e quindi per la sicurezza 19 milioni di euro all’anno, la seconda spesa dopo quella del personale, superiore a quella dell’energia per trazione» ha precisato il presidente Stefano Bianchi. Servizi di sicurezza che ora collabora attivamente con le forze dell’ordine per scoprire chi ha ucciso Vanessa.

Trafitta con un ombrello, mortaultima modifica: 2007-04-29T12:05:00+02:00da sagittario290