Rapinatori svaligiano la banca col temperino

Edizione SALERNO

29/03/2007

PETRONILLA CARILLO Colpo da ottomila euro in banca. È accaduto ieri mattina, poco prima delle 11, in via Silvio Baratta. Nel mirino di una coppia di balordi finisce la filiale della Banca Popolare di Lodi, aderente al gruppo Bipielle. Ad agire sono due banditi. Entrano normalmente all'interno dell'istituto bancario, come fossero due qualsiasi clienti. Secondo il racconto poi fatto agli agenti della squadra mobile (diretti dal vicequestore Carmine Soriente e dal commissario capo Luigi Sorrentino) dai due impiegati presenti al momento del colpo, erano entrambi molto giovani. Si sono resi irriconoscibili, indossando delle sciarpe e dei cappelli con la visiera. Si sono avvicinati alla cassa e uno dei due ha estratto dalla tasca un temperino. Quando l'impiegato ha alzato la testa dalla scrivania per parlare con quello che credeva fosse un cliente, il balordo armato gli ha puntato l'arma al collo e gli ha urlato: «I soldi, prego. Metti tutto in una busta e fai velocemente». L'impiegato non ha potuto far altro che prendere il denaro dal cassetto e consegnarglielo. Circa ottomila euro. Questa almeno la cifra approssimativamente presente in quel momento in cassa. Soltanto stamattina il direttore della filiale, dopo una giornata di conteggi, riferirà alla polizia l'esatto importo della rapina. I due, così come erano entrati sono poi usciti: con grande tranquillità. Ma, appena messi i piedi fuori dalla porta, hanno iniziato a correre veloci. Sono fuggiti a piedi, secondo il racconto di alcuni testimoni che si sono accorti della rapina messa a segno proprio quando hanno visto i due giovani allontanarsi velocemente. Così i rapinatori hanno fatto perdere le proprie tracce, infilandosi in una traversa di via Baratta che conduce direttamente sulla Lungoirno dove, probabilmente, c'era un complice con un'auto ad attenderli. Sono così subito scattate le indagini della polizia. Al momento del colpo in banca c'erano soltanto due impiegati. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli agenti intervenuti sul posto, per fortuna non ci sarebbero stati neanche clienti. Questo induce a pensare che, probabilmente, i due hanno atteso fuori alla porta a vetri dell'istituto bancario che uscissero tutti prima di agire. Gli uomini della Mobile hanno comunque chiesto di visionare i filmati della telecamera a circuito chiuso per cercare di avere una idea più chiara della fisionomia dei due balordi. Torna dunque l'incubo delle rapine in banca. E torna anche il problema della sicurezza. Già, perché (dati alla mano) basta avere soltanto un temperino (un oggetto di facile acquisto) per mettere a segno un colpo «importante». E ciò la dice lunga sui sistemi di sicurezza di cui sono dotati gli istituti di credito. I tagli alla sicurezza da parte dei gruppi bancari ha portato all'eliminazione delle GUARDIE GIURATE in molte filiali. Evidentemente anche i sistemi elettronici di allarme dovrebbero essere perfezionati visto che è facile far passare sotto il metal detector anche un temperino. Un problema, questo, di cui più volte si sono fatti carico anche i sindacati perché direttamente collegato alla sicurezza dei dipendenti e dei clienti. È vero che i colpi in banca non hanno più nulla dei vecchi colpi messi a segno negli anni di piombo, quelli armati e portati a termine da bande ben organizzate, ma ciò che più preoccupa gli addetti ai lavori è proprio questo: ad agire sono spesso persone poco esperte che potrebbero facilmente perdere il controllo nel caso di verifichi un rischio. Insomma, «giovani» mine vaganti che potrebbero anche uccidere se qualcosa nei loro piani non fila per il verso giusto.

Rapinatori svaligiano la banca col temperinoultima modifica: 2007-03-30T13:00:16+02:00da sagittario290