Caivano, dieci gli uomini nel commando. Le guardie resistono, arrivano i carabinieri. Usato un falso ordigno

Edizione CIRC_NORD

02/03/2007

Caivano, dieci gli uomini nel commando. Le guardie resistono, arrivano i carabinieri. Usato un falso ordigno

MARCO DI CATERINO Caivano. Assalto fallito al furgone portavalori. In dieci circondano il mezzo, armati di fucili e kalashnikov. Sembrava il set d’un film d’azione, invece era la drammatica realtà dell’assalto a un blindato nella centrale via Roma. Ore 9,30, gente in strada, la cittadina si sveglia, le saracinesche dei negozi iniziano ad alzarsi. Spunta il blindato della «Cosmopol» di Avellino, impegnato nel giro di consegna del denaro nelle banche della zona; compare anche il commando, una decina di malviventi, fucili, mitra, picconi e martelli. Lo scopo ben preciso: avere ragione della blindatura del furgone e impossessarsi del milione di euro trasportato. Un’azione durata cinque lunghissimi minuti. Tutto inizia con la più classica delle tecniche: il tamponamento del mezzo puntato. Con un Fiat Ducato i banditi dapprima urtano e poi spingono il blindato con estrema violenza, contro il cassonetto posteriore di un Fiat Daily, rimanendo così incastrato tra i due mezzi dei malviventi, che avevano anche bloccato via Roma, mettendo un’auto di traverso. I rapinatori, tutti con il volto coperto da passamontagna, non hanno considerato la prontezza di riflessi dei VIGILANTES che hanno immediatamente azionato i dispositivi di sicurezza: blocco centralizzato delle porte e allarme satellitare alla loro centrale operativa- agito con il volto coperto dai passamontagna. A questo punto, per indurre alla resa le guardia giurate, hanno anche piazzato un ordigno, probabilmente finto, sul parabrezza del furgone portavalori, e hanno acceso la miccia. E nonostante fossero in preda al terrore, con quella miccia sempre più corta, i tre VIGILANTES che erano all’interno del mezzo blindato hanno mostrato sangue freddo e non hanno aperto gli sportelli. Soltanto ai primi sibili delle sirene delle auto dei carabinieri, i malviventi sono scappati a piedi, recuperando il falso ordigno ma abbandonando armi e attrezzi sul posto: si sono dispersi nel dedalo di traverse di via Roma dove sicuramente c’erano i mezzi per la fuga. Immediata è scattata la caccia all’uomo. Decine di pattuglie dei carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal capitano Paolo Cambieri, hanno stretto il territorio in una fitta rete di posti di blocco, mentre un elicottero dell’Arma ha sorvolato per alcune ore la zona, ma senza trovare traccia dei banditi. Dai primi accertamenti gli inquirenti hanno stabilito che entrambi i mezzi utilizzati dai banditi per bloccare il portavalori erano stati rubati. Il colpo non è stato certo frutto di un’azione improvvisata. Tutt’altro: il Daily era stato parcheggiato in precedenza segno che il percorso dei VIGILANTES era stato studiato nei dettagli. I rapinatori dovevano essere stati bene informati anche sul carico trasportato. Secondo gli investigatori si tratta di una “paranza” di esperti del settore giunti sicuramente da Napoli. Non v’è dubbio che anche per la fuga il commando s’era ampiamente preparato, tanto è vero che, nonostante il rapido intervento dei carabinieri, i banditi sono riusciti a dileguarsi contestualmente all’arrivo delle prime radiomobili. Dal Sagg, il sindacato autonomo delle guardie giurate giunge la reazione del vice presidente nazionale, Fausto Capuozzo: «L’ennesima dimostrazione che la criminalità organizzata non ha scrupoli, come non hanno scrupoli le istituzioni che continuano a permettere il trasporto di carichi ingenti con una scorta di sole tre uomini. Le attuali misure di sicurezza prescritte dai regolamenti, ove applicate, non sono adeguate ad evitare che si verifichino certi episodi. Le varie tecnologie impiegate (Gps, valigette macchia soldi, ecc) come dimostrato, non garantiscono sicurezza agli operatori del settore che ancora una volta hanno rischiato la vita mandati allo sbaraglio dall’istituto di vigilanza per 1000 euro al mese».

Caivano, dieci gli uomini nel commando. Le guardie resistono, arrivano i carabinieri. Usato un falso ordignoultima modifica: 2007-03-03T12:12:00+01:00da sagittario290