VIGILANTES ‘RAMBO’: Il Comune: ‘Pronti a chiudere i rapporti’

Quotidiano.net – Ven 2 Feb

VIGILANTES ‘RAMBO’: Il Comune: ‘Pronti a chiudere i rapporti’

Bologna, 2 febbraio 2007 – Il sindaco di Bologna “scarica” i vigilantes in versione Rambo . “Non ho difficoltà a dire che anche attività al di fuori degli spazi definiti dalla convenzione dovessero avere rilevanza penale, riterrei questo più che sufficiente per interrompere ogni rapporto”. Al centro ci sono le associazioni volontarie dei pattuglianti, finite nel mirino della Procura di Bologna per alcuni pestaggi “fuori servizio”, ma anche del Viminale (mentre il questore Francesco Cirillo ha avviato un’indagine interna per appurare eventuali “coperture” da parte della polizia).

Sergio Cofferati, detentore della delega alla Sicurezza, risponde così, nel corso del question time di stamane a Palazzo D’Accursio alla domanda del capogruppo di Rifondazione, Roberto Sconciaforni, che, a nome dell’Altra Sinistra (l’asse Prc-Verdi-Cantiere), chiede lumi sui rapporti tra il sedicente “Corpo delle pattuglie cittadine” e l’amministrazione. Ma Sconciaforni va oltre. Quelle foto che immortalano i pattuglianti mentre stoppano con un po’ troppa energia alcuni attivisti no global nel corso della manifestazione del 2 giugno 2004 in Piazza Maggiore sono “gravi ed inquietanti” e meritano “l’immediata revoca della convenzione” con il Comune e “l’apertura- chiede il capogruppo dei bertinottiani- di un’indagine amministrativa a tutto campo” sull’universo delle libere associazioni.

Il sindaco, che si augura una “rapida” inchiesta della magistratura, precisa i termini della convenzione tra Comune e l’associazione. Si tratta di un rapporto nato “a seguito di un bando- precisa- del Settore Politiche per la Sicurezza, nell’ambito del regolamento che disciplina le libere forme associative”. Ma il Comune si limita a impiegare “due volontari” del Corpo delle Pattuglie cittadine “settimanalmente – puntualizza ancora il primo cittadino -, a giorni alterni e con un orario che va dalle 21.30 alle 01.30”, oltre tutto in un ambito d’azione che prevede soltanto “la tutela ambientale ed il supporto alla polizia municipale in ambito sociale”.

Insomma, chiarisce Cofferati, i fatti su cui la Procura ha acceso i riflettori “non rientrano in alcun modo nei tempi e nello spazio della convenzione”. Certo, nessuno impedisce all’associazione di esercitare altre attivita’ al di fuori degli accordi con il Comune, ma il sindaco sul punto non ha dubbi: in tal caso, “se altre attivita’ dovessero avere rilevanza penale- ribadisce- lo riterrei piu’ che sufficiente ad interrompere il rapporto”.

Quanto, pero’, a comportamenti al confine con la legge e che il sindaco definisce “doppi”, da parte di altre associazioni che abbiano a che fare con il Comune, “al momento non ho nessun riscontro – spiega – ma, ove dovesse capitare, l’unica conseguenza sarebbe non rinnovare la convenzione”. Il comunista Sconciaforni storce il naso e si dichiara “insoddisfatto”. Ricorda che la convenzione impone al Comune di “effettuare opportune verifica anche sui singoli membri delle associazioni”.

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