Tagli alla Sepsa, protestano i pendolari

Edizione CIRC_NORD

09/02/2007

Tagli alla Sepsa, protestano i pendolari

ANDREANA ILLIANO Pozzuoli. Trasporti in tilt. Campi Flegrei sempre più lontani da Napoli. La Sepsa, la società che gestisce la viabilità su gomma e ferro, riduce il personale: la stazione della Cumana di Lucrino chiude alle 18. Il provvedimento è in vigore da qualche settimana. Le proteste non si contano. Dopo quell’ora, chi vuole entrare deve scavalcare un muretto oppure servirsi di un sottopassaggio, ricettacolo di rifiuti. Ai Cappuccini il bigliettaio non c’è, da tempo. A Baia si attende ancora la ristrutturazione della stazione, intanto il treno da qui non passa, da cinque anni. Venti i chilometri di strada ferrata che legano insieme Torregaveta a Montesanto. La Cumana resta l’unico treno che unisce Bacoli a Napoli. Il raddoppio dei binario era previsto nel piano Intermodale, all’indomani del bradisismo, ma l’opera è infinita. Dopo ventisette anni ci sono ancora cantieri aperti. Ad oggi il servizio, quello in funzione, invece di potenziarsi è diminuito. I treni sono vecchi di cinquant’anni. E pericolosi. Si guastano in media due volte al mese. E a farne le spese sono i pendolari. La direzione della Sepsa, che gestisce il trasporto su ferro e su gomma, annuncia che rinnoverà presto l’autoparco e i vagoni. Altri dieci pullman saranno pronti per l’estate, il finanziamento c’è. Ma c’è il rischio però che vengano utilizzati solo ad Ischia. La Spa, infatti, controlla i trasporti anche sull’isola verde e, tra maggio e settembre, qui i passeggeri triplicano e le corse si moltiplicano, mentre a Pozzuoli e Bacoli si dimezzano. Durante il tragitto tra Napoli e Torregaveta, ad oggi, ci sono soltanto obliteratrici guaste, treni in ritardo, stazioni chiuse, pullman che saltano le corse. Il segno del disagio stavolta ha una voce: si è costituito un comitato di pendolari. È nato da qualche mese. E oggi sui mezzi pubblici c’è chi raccoglie firme per protestare. «Abbiamo già oltre 500 adesioni, vogliamo denunciare ritardi e disservizi – dice Roberto Di Meo, universitario, pendolare – I bus sono sempre in ritardo. La Cumana poi ha treni obsoleti, che cadono a pezzi. Ci sentiamo in pericolo». Sulla vicenda è intervenuto anche l’Acusp che continua a segnalare ritardi, disservizi, lavori di ristrutturazione alle stazioni infiniti. Le storie di chi si serve dei mezzi pubblici sono tante e talvolta incredibili. «L’altro giorno ho obliterato il biglietto e mi sono accorto che aveva stampato la data di tre anni fa. In pratica era già scaduto. Ho chiesto spiegazioni all’autista del pullman, ha scrollato le spalle e mi ha detto solo che può succedere. Non mi restava dunque che acquistare un altro titolo di viaggio. Inaudito», dice Monica Cantalamessa, pendolare e una delle promotrici del comitato. «La scorsa settimana ho atteso il pullman al Fusaro per oltre un’ora. Ero disperata. Ho chiamato al centralino della Sepsa, pensavo in uno sciopero, invece si trattava di un ritardo non giustificato», ribatte Vincenza Lomagno, professionista. Come se non bastasse c’è un problema di sicurezza. Alla stazione dei Cappuccini, un anno fa, dei ragazzi lanciarono pietre contro i finestrini del treno. Una donna si ferì. La polizia li identificò e li prese. Oggi ai Gerolomini c’è ancora chi continua a divertirsi lanciando sassi. La sicurezza? C’è. Esiste la videosorveglianza nelle stazioni, ma solo in quelle napoletane. E ci sono anche dei VIGILANTES che però non salgono sui treni e neanche sui pullman, dove invece gli episodi di bullismo sono il pane quotidiano dei pendolari. «Se non avremo risposte dalla Sepsa siamo pronti a inscenare un sit-in sui binari, magari così ci ascoltano», conclude Lomagno. Dopo l’estate ci sarà un potenziamento del servizio, dice la Sepsa, ma nei Campi Flegrei c’è chi non ci crede più. «Da mesi segnaliamo disservizi e ritardi, ma non siamo ascoltati», dice Antonio Curci dell’Acusp.

Tagli alla Sepsa, protestano i pendolariultima modifica: 2007-02-10T11:55:00+01:00da sagittario290