Giulio Codazzi, eroe per coraggio e per miracolo

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Casalpusterlengo, 26 febbraio 2007

"E' un miracolo che li abbia notati: se il livello dell'acqua nel canale Regina Codogna fosse stato, come di consueto, più alto, non avrei visto i fari posteriori dell'auto capovolta nel canale. Nessuno se ne sarebbe accorto. Ho salvato quella donna e i suoi due figli ma non ho potuto fare niente per il loro papà". Giulio Codazzi, 47 anni, da 5 anni guardia giurata in servizio all'Ivri, sabato sera poco dopo le 19.30 aveva appena salutato la moglie e i tre figli maschi, di 23, 16 e 12 anni, alla frazione Vittadone per recarsi al lavoro: in prossimità della curva a gomito sulla provinciale che porta a Casale ha visto quelle luci uscire dal buio due metri più in basso e non ha esitato ad intervenire. Ha così salvato la vita ad una donna marocchina e ai suoi due figli ma non ha potuto fare niente per il conducente, finito fuori strada probabilmente a causa dell'asfalto viscido. "Ho allertato subito i Carabinieri – racconta, con la foga di chi, solo dopo aver agito guidato dall'istinto, si trova a ritornare con la mente a degli eventi che segnano la vita – poi sono sceso lungo la riva e ho chiamato. Ho sentito una donna gridare. Mi sono gettato in acqua, alta un metro e mezzo, che mi arrivava al torace: lei era riuscita ad uscire dall'auto l'ho afferrata e trascinata sulla riva. Ho capito subito che era straniera. Mi ha urlato disperata: i miei bambini. La corrente era forte e l'auto, nel canale largo circa 5 metri, si spostava, ma sono riuscito ad aprire la portiere posteriore. Mi è finito tra le braccia un ragazzo di 12 anni: tossiva, era spaventato, ma cosciente. L'ho portato vicino alla madre che però, disperata, mi diceva ancora 'bambino piccolo'. L'auto era slitatta in avanti di qualche metro. Ho cercato di raggiungere invano la portiera sull'altro lato. Nel frattempo la corrente ha fortuitamente arenato la parte posteriore dell'auto vicino alla sponda. Sono tornato alla portiera che avevo già aperto e da lì sono riuscito ad afferrare il bimbo più piccolo, di 5 anni. Per fortuna i due ragazzi non erano legati e, anche se l'auto si era capovolta, erano riusciti a respirare mentre il livello dell'acqua nell'abitacolo saliva. Sentivo il suono delle bolle d'aria che fuoriuscivano mentre mi avvicinavo alla macchina. Questione di pochi istanti e non ce l'avrei fatta a salvarli". 

Giulio Codazzi, eroe per coraggio e per miracoloultima modifica: 2007-02-27T11:35:44+01:00da sagittario290