Reggio, danneggiata la statua di Fata Morgana

02 gen 07

REGGIO CALABRIA. "Peggior modo di accogliere un anno che ci auspichiamo possa riservare al nostro territorio quelle speranze spesso negate non poteva esserci, almeno da parte di qualcuno. Ignoti nelle generalità, ma notissimi sul piano della pochezza culturale hanno, infatti, letteralmente fatto a pezzi la statua vitrea dedicata alla Fata Morgana che era posta sul lungomare, esattamente sulla battigia, a simboleggiare l'abbraccio tra Reggio ed il suo mare, tra la città dello Stretto e la sua storia, le sue leggende". A sostenerlo è stato il capogruppo dell'Udc alla Regione, Giovanni Nucera. "Nessun tipo di spiegazione – ha aggiunto – può trovare un comportamento siffatto, ma ciò, oltre ad alimentare lo sdegno e l'indignazione dei più, deve necessariamente farci riflettere sulla debolezza diffusa del concetto di cosa pubblica, sulla fragilità dei valori di appartenenza ad un territorio, ad un luogo, a dei precisi riferimenti culturali. Nessuna terra può avere un futuro se non si appropria compiutamente della sua storia". "Reggio Calabria ed i suoi beni non appartengono a chi amministra ma all'intera cittadinanza". Così l'assessore all'Arredo urbano del Comune di Reggio Calabria, Giuseppe Martorano, ha commentato il gesto di vandalismo che ignoti hanno compiuto ai danni della statua dedicata alla Fata Morgana, ubicata sul lungomare cittadino. "Un gesto – ha aggiunto – che deturpa troppo spesso facciate di palazzi storici, monumenti, ed in generale complementi di arredo che contribuiscono a rendere più bella la città, la quale, sicuramente, non ottiene benefici dai comportamenti da chi, seppur in netta minoranza, tende a rovinare quanto di positivo si realizza per migliorare l'impatto estetico con il nostro territorio". "Spero – ha aggiunto Martorano – che determinati episodi non si verifichino mai più: i monumenti, che recentemente sono stati sottoposti ad un'opera di pulizia, valorizzano Reggio, l'arricchiscono, la contraddistinguono e per questo viene spontaneo chiedersi se davvero queste persone possano, compiendo un esame di coscienza, credere di amare la loro città". "L'unica raccomandazione che è possibile fare – ha concluso l'assessore – è quella di non perdere mai il rispetto per quanto ci circonda, anche perché non sarebbe facilmente attuabile destinare un vigilantes per ogni particolare sito d'interesse urbano, architettonico o storico. In particolare, però, rivolgo un invito alla riflessione a chi ha compiuto questa inqualificabile azione, affinché possa comprendere sino in fondo la gravità di un gesto con il quale non ha certamente ottenuto vantaggi personali, ma solo arrecato un danno a tutta la comunità".