«In banca gabbiotti per i vigilantes»


 

Edizione SALERNO

18/01/2007

«In banca gabbiotti per i vigilantes»

Allarme rapine. La Banca di Roma, a via Marino Freccia, a Torrione, è stata presa di mira per la terza volta in pochi mesi. Stessa sorte è toccata alla Banca Intesa qualche metro più avanti e ad altri istituti di credito sia a Salerno città che in provincia. Il problema sicurezza nelle banche, sia per i dipendenti che per gli utenti, torna di stretta attualità. Adesso hanno paura in molti ad entrare nelle banche, i clienti dei vari istituto di credito preferiscono a volte rinunciare alle operazioni, o magari affidarsi al metodo on-line. Interviene Giancarlo Toledo, segretario della Cisl Fiba, che chiede interventi urgenti per migliorare le condizioni di sicurezza. «Adesso basta, bisogna tutelare i dipendenti ed i clienti. Prima o poi ci scapperà il morto, o comunque il fatto grave all’interno delle banche. Il problema della sicurezza banche va affrontato con energia e nell’immediatezza, senza ulteriori rinvii». Toledo ha già delle idee, delle proposte e il tutto ruota intorno alla presenza fissa dei VIGILANTES negli istituti di credito cittadini e della provincia. «La figura del VIGILANTES è assolutamente fondamentale per scoraggiare i malintenzionati. Si tratta di colpi di piccola entitrà, di delinquenti isolati che entrano nelle banche il più delle volte addirittura disarmati. Possono agire spesso in maniera indisturbata proprio perchè non si registra neanche la presenza dei VIGILANTES che quanto meno potrebbe scoraggiare questi raid». I VIGILANTES quindi come deterrente, ma non solo. Toledo spiega che i VIGILANTES devono essere messi nella condizione migliore per operare. «C’è bisogno che stiano all’interno delle banche e nei gabbiotti chiusi e protetti. In questo modo possono controllare la situazione, impedire l’apertura delle porte a persone sospette, lanciare rapidamente l’allarme quando fosse necessario. In altre parole possono intervenire in maniera concreta per evitare rapine e per proteggere dipendenti e clienti». Il problema sicurezza nelle banche sottovalutato o comunque non affrontato nella maniera più adeguata, Toledo lancia una «stoccata» ai grandi gruppi. «Adesso che i grandi gruppi stanno investendo in maniera sempre più massiccia al sud si sta andando incontro a questa problematica. Il problema sicurezza non viene visto come primario e gli investimenti vengono rivolti in altri settori, si seguono altre strategie. La mentalità è sbagliata perchè questi gruppi si muovono avendo presente come modello le città del nord. Lì, ovviamente il tasso di criminalità è inferiore, qui da noi c’è una maggiore necessità». Per Toledo, quindi, il problema va risolto prima dall’interno e poi all’esterno. «Chiederemo un incontro con i responsabili delle forze dell’ordine, cosa tra l’altro già sollecitata in passato. Indubbiamente una presenza più massiccia di agenti, maggiori controlli nelle zone dove ci sono le banche potrebbe essere un ulteriore deterrente. Ma si tratta chiaramente di un qualcosa in più, perchè si deve comunque partire da una base sicura». Eccezion fatta per le banche centralissime, quelle di corso Vittorio Emanuele, il problema ha riguardato un po’ tutti gli istituti di credito, soprattutto quelli delle zone periferiche. «Per non parlare della provincia, lì da qualche parte la situazione è davvero preoccupante, ci sono porte d’ingresso ormai obsolete, all’interno lavorano solo due persone. Diventa molto facile entrare e mettere a segno colpi e ovviamente in questi casi il rischio si moltiplica sia per i dipendenti che per gli utenti». r.v.

«In banca gabbiotti per i vigilantes»ultima modifica: 2007-01-19T12:05:00+01:00da sagittario290