30-12-2006
Aveva escogitato un sistema niente male per rifornirsi di denaro.
Ruba nella ditta in cui lavora, arrestato
Aveva scelto con cura il travestimento, utile a nascondersi all’occhio indiscreto di una telecamera; poi, si era procurato una copia delle chiavi e del telecomando, garantendosi così l’accesso alla ditta per la quale lavorava come autista. A quel punto, era davvero un gioco da ragazzi penetrare all’interno dei locali ed impadronirsi dei soldi. Gli inquirenti ipotizzano che la storia andasse avanti da un pezzo, di certo c’è che quando l’hanno bloccato Mariano Meola, trentasette anni, di Calvi, aveva 290 euro appena ‘prelevati’ dalla cassa dei “Fratelli Servodidio”, una rivendita all’ingrosso di materiali edili, a San Giorgio del Sannio. L’hanno arrestato i carabinieri della stazione sangiorgese, che se lo sono trovati di fronte, ‘vestito’ in modo stravagante. Gonna, il volto coperto da una maschera (nella foto a lato) munita di una folta criniera, raffigurante – spiega l’Arma – un demone della mitologia giapponese. Secondo la ricostruzione dei fatti operata dai militari, Meola era riuscito a riprodurre le chiavi del portone d’ingresso dell’attività commerciale ed il dispositivo per disattivare l’allarme. Nessun problema, dunque, per introdursi nella struttura ed approvvigionarsi di contanti. Ha fatto così ieri mattina – erano all’incirca le 6 – , ma stavolta ha trovato sul suo cammino un vigilantes, intervenuto dopo una segnalazione di allarme intrusione e successivo disinserimento, ed i carabinieri, che l’hanno ‘stoppato’. Dichiarato in arresto, il trentasettenne è stato successivamente trasferito in carcere, a disposizione del sostituto procuratore Giovanna Pacifico. Nelle prossime ore sarà interrogato dal gip alla presenza del suo difensore, l’avvocato Marcello Travaglione. Le indagini puntano ora a stabilire se si sia trattato di un episodio isolato o se invece lo stesso ‘lavoretto’ sia stato compiuto per diversi anni.