Soldi per un posto di lavoro



FROSINONE

Lunedi 27 nov 06

Pensionato prometteva impieghi alle Poste millantando amicizie importanti
DICEVA di avere amicizie influenti nelle alte sfere delle Poste, tali da poter, a mo' di ufficio di collocamento, determinare e decidere le assunzioni di chi faceva richiesta di un posto di lavoro fisso. Con l'accusa di millantato credito G.L., settantenne pugliese originario di Taranto, nel maggio prossimo, difeso di fiducia dall'avvocato Angelo Testa, dovrà comparire davanti al gup del Tribunale di Frosinone per rispondere dell'addebito contestato. Una vicenda molto curiosa, e per certi versi grottesca, quella che vede il settantenne, ex impiegato delle Poste oggi in pensione, nelle vesti di imputato, che risale all'incirca al 2002. A quell'epoca, infatti, la vittima del presunto millantatore, una guardia giurata, entra in contatto con il pensionato pugliese. Una conoscenza molto intensa che porta la presunta vittima a confidarsi con il suo «amico» al quale rivela candidamente, dopo tanti anni di onesta professione di guardia giurata passati sempre sulla breccia e sempre con la tensione addosso che un giorno potesse accadere qualcosa di brutto e irreparabile, di volere cambiare vita, di essere alla ricerca di un impiego più tranquillo, senza grosse responsabilità e patemi d'animo, fisso e possibilmente ben remunerato. Così parlando tra loro l'indagato dice alla presunta parte offesa di avere conoscenze «potenti» alle Poste, ente presso il quale aveva lavorato tanti anni, e di essersi fatto, in tutto il tempo in cui vi è rimasto, numerosi amici, soprattutto nei posti di comando, persone alle quali avrebbe potuto chiedere piaceri importanti. Sarebbe bastata una semplice telefonata, un minimo contatto per mettere in moto una macchina che avrebbe portato in breve tempo un nuovo posto di lavoro fisso, sogno «proibito» oggigiorno di molti italiani, alla guardia giurata. La macchina, però, per mettersi in moto aveva bisgono di carburante, rappresentato nella fattispecie da un «contributo», più o meno volontario, di denaro quantificato in 7.000 euro complessivi. Così la guardia giurata versa subito al settantenne circa la metà di quanto stabilito e si mette alla finestra in attesa di buone nuove. La lieta novella, però, tarda ad arrivare e pertanto l'aspirante «postino» sollecita l'amico chiedendogli innanzitutto il motivo di quelle inspiegabili lungaggini e di sollecitare, in seconda battuta, la pratica. L'indagato, messo alle strette, all'inizio fornisce ampie rassicurazioni sulla buona riuscita della cosa, ma ben presto le risposte ad ogni domanda diventano evasive fino a quando addirittura il pensionato pugliese si sarebbe reso irreperibile. A quel punto, sentendosi vittima di un raggiro, la guardia giurata decide di denunciare il tutto all'autorità giudiziaria. Denuncia dalla quale è scattata l'indagine che ha portato all'incriminazione del settantenne.

Pie.Pag.


Soldi per un posto di lavoroultima modifica: 2006-11-28T12:12:43+01:00da sagittario290