Cresce la paura: «La vigilanza privata sarà un deterrente»


TREVISO

Martedì, 21 Novembre 2006

I COMMERCIANTI DEL CENTRO

"Generalmente teniamo la porta spalancata, ma dopo tutte queste rapine è chiaro che un po' di paura c'è". Arianna Case è commessa di "Kinky" in vicolo Trevisi; una strada buia di sera ma mai, finora, teatro di atti di criminalità. Ieri però anche lei, come in questi giorni i colleghi di via Barberia, si stava attrezzando per la prima volta per sottoscrivere un contratto di vigilanza all'ora di chiusura del negozio. "Questo nonostante non ci sia denaro qui, operiamo quasi sempre con carte di credito e bancomat. Ora con 25 euro possiamo sottoscrivere un contratto con un istituto di vigilanza : non servirà a scongiurare rapine al cento per cento, ma almeno sarà un deterrente, almeno quando chiudiamo di sera". Come lei hanno già fatto molti esercenti del centro storico, pure ben controllato dalle telecamere del Comune e spesso pattugliato da carabinieri e poliziotti di quartiere.

Certo, chi si trova a gestire ogni giorno denaro e preziosi proprio tranquillo non sta: "Abbiamo già subito rapine, abbiamo un servizio di vigilanza armata praticamente ad ogni ora ma mettiamo comunque in preventivo che qualcos'altro succeda – dice Luigi Giraldo dell'omonima gioielleria in via Martiri della Libertà -. La paura c'è sempre, il nostro lavoro è così, ma dobbiamo scavalcarla: non possiamo vivere barricati in negozio". Pur vivendo sotto l'occhio vigile delle videocamere e a due passi dalla caserma dei carabinieri, il titolare della "Proseccheria Mionetto" ammette che alle tre di notte, quando esce dal locale, si guarda attorno per vedere eventuali giri "strani": "A quell'ora non c'è mai nessuno, ma ogni tanto qualche auto si ferma qui fuori e allora io aspetto ad uscire". Ed anche la paladina dei commercianti della città, Mirella Tuzzato, plaude all'iniziativa dei colleghi di via Barberia e piazza Pola: "Ormai ti rapinano di giorno, di notte, di mattina. Non c'è più un'ora specifica: vedete che anche nelle banche ci vanno all'apertura, quando c'è poco denaro. Qua in centro i commercianti hanno quasi tutti una sorveglianza privata , non solo la notte ma anche alla chiusura: io stessa sono stata rapinata alle 17 e derubata alle 15. Chi non ce l'ha ci sta pensando, almeno è questo il polso della situazione dal mio punto di vista. Mi stupisco invece delle banche che ancora non si muniscono di telecamere: dovrebbero renderle obbligatorie, anche per la sicurezza dei clienti che ci entrano".

Serena Masetto

Cresce la paura: «La vigilanza privata sarà un deterrente»ultima modifica: 2006-11-22T12:36:42+01:00da sagittario290