«Abbiamo paura di restare soli con i soldi in cassa»


TREVISO

Sabato, 18 Novembre 2006

I negozianti di via Barberia pagano un vigilante al pomeriggio. Le commesse:«Porteremo le mazze da baseball»

Un vigilante pagato con i soldi dei commercianti di via Barberia per non vivere nel terrore delle rapine. Effetto dell'emergenza sicurezza, che in questi giorni, è arrivata anche in città. L'iniziativa presa di comune accordo dagli esercenti, è partita l'altro ieri. Una strana coincidenza ha voluto che la guardia giurata iniziasse il suo servizio proprio il giorno della rapina alla Veneto Banca di Piazzetta dei Lombardi. Il vigilante è arrivato esattamente un'ora dopo il colpo. «Quella rapina in pieno giorno di due individui arrivati e fuggiti a piedi è solo l'ultima conferma – spiega Giorgio Benetton del negozio "I Benetton" – che ormai qui in centro, e qui in vicolo Barberia in particolare, viviamo e lavoriamo in una situazione di emergenza. Era inevitabile che prima o poi corressimo ai ripari. Inutile attendere l'aiuto dall'amministrazione, dai politici: continuano a prenderci in giro. La proposta è nata spontaneamente, tra noi commercianti, e ha visto tutti solidali».Insomma i commercianti hanno deciso di rimetterci di tasca loro pur di lavorare in sicurezza. Il vigilante, che entrerà in servizio nel pomeriggio, costerà a ciascuno una trentina di euro al mese. «Abbiamo deciso di rimetterci del nostro – continua Benetton – perché non si può andare avanti così. Si parla di via Anelli, ma piazza Pola è la nostra via Anelli: ragazzi sbandati, drogati ubriachi, extracomunitari che sostano a tutte le ore e fanno paura. Non ci sentiamo tutelati. Questa gente non ha nulla da perdere, non ha paura di niente e noi siamo soli. Soli dietro al bancone. Soli quando alla sera chiudiamo e, in questi vicoli bui, dobbiamo farci chilometri e chilometri a piedi con l'incasso prima di arrivare all'auto, perché, come ha disposto l'amministrazione, non è possibile parcheggiare qui vicino. Le mie commesse hanno paura di restare senza di me in negozio».«Ho paura di restare sola con i soldi in cassa – conferma Gianna Forner, commessa del negozio Hacker -. Con la mia collega stiamo pensando di munirci di una mazza da baseball e stiamo pensando di frequentare dei corsi di autodifesa. Ecco la mia proposta per l'amministrazione: se non vogliono tutelarci, dovrebbero almeno insegnarci a difenderci da sole. Servono dei corsi di "autodifesa per commesse"». «Ormai anche qui in centro a Treviso siamo alla frutta – spiega Giuseppe Gulinazzo titolare dell'Hacker, tra i primi a prendere il metronotte -, paghiamo le tasse e dobbiamo pagare di tasca nostra anche la sicurezza. Ci vorrebbero meno scorte per i politici e più per i commercianti».Si sentono abbandonati, ma soprattutto al buio. Infatti quello che i commercianti lamentano maggiormente è la scarsità di illuminazione. «Quelle poche lampade che ci sono – continua Gulinazzo – sono ancora di una cinquantina di anni fa. Il sindaco si è abbellito e illuminato a giorno la sua piazza, ma per noi nulla, ci ha lasciati al buio. Ormai anche i clienti hanno paura. Una donna che era uscita a fare bancomat per un acquisto è stata picchiata e rapinata allo sportello qui dietro».C'è anche chi pensa che l'iniziativa del vigilante possa non servire a molto: «Chiudendo alle 2 del mattino – spiega Francesco Marcante del Caffè Rialto di Via Lombardi – non ritengo che un metronotte possa bastare. Deve esserci la polizia. I malviventi dovrebbero poter vedere le Volanti qui intorno, sempre, girare. Ma questo è lontano dalla realtà, credetemi: io, che sto aperto di notte non le vedo quasi mai».

Olivia Bonetti

«Abbiamo paura di restare soli con i soldi in cassa»ultima modifica: 2006-11-19T12:08:34+01:00da sagittario290