18 Giugno 2006
Molte domande senza risposta a un mese dal colpo messo a segno nel caveau della Over Security
Il bottino: tre o cinque milioni?
Misteri sui conteggi dopo il clamoroso assalto
Erano tre o erano cinque milioni di euro? Come non bastassero i mille punti di domanda che affollano l'inchiesta più blindata dell'anno. A distanza di quasi un mese dal colpo d'oro alla Over Security di Nuoro – quando sette banditi entrarono nel caveau di via Einstein armati di fucili, pistole e combinazione della cassaforte – viene fuori un piccolo giallo sull'entità del bottino. Cinque milioni, com'era stato dichiarato in un primo momento dall'istituto di vigilanza privata, oppure tre, secondo una stima fatta successivamente? La verifica, secondo indiscrezioni, è ancora aperta visto che – come sempre accade quando c'è di mezzo l'assicurazione per un risarcimento danni – l'accertamento definitivo viene svolto con un puntiglio molto molto professionale. Il fatto è che, in casi come questi, le agenzie assicurative che hanno chiuso un contratto ad altissimo rischio come quello della gestione di caveau e del trasporto valori, procedono con accertamenti distinti e paralleli alle inchieste giudiziarie e amministrative. E, non a caso, le medesime agenzie assicurative drizzano le antenne quando – dopo una rapina a un caveau o a un portavalori – prima viene dichiarata una cifra, poi un'altra. È chiaro che una prima stima del maltolto può non tenere in conto situazioni varie, e che effettivamente un accertamento fatto con calma porta a fare i conti con più precisione – ma la cosa può essere utilizzata dall'assicurazione per sollevare mille problemi. Intanto, mentre, va avanti l'inchiesta aperta in Procura dal sostituto Lara Ghirardi che punta a trovare la falla di un piano quasi perfetto e incastrare i malviventi – sembra che l'inchiesta amministrativa avviata dalla prefettura abbia rilevato qualche omissione sulle misure di sicurezza. Da alcune indiscrezioni sembra che, in attesa degli accertamenti giudiziari che puntano all'individuazione del basista, si vada verso la sospensione parziale della licenza. Una sospensione temporanea che riguarderebbe soltanto l'attività relativa alla gestione del caveau. I sette uomini entrati in azione alle 7,50 del 23 maggio scorso nei locali della società di vigilanza che ha sede in un condominio, avevano le chiavi degli uffici, conoscevano la pianta del locale, e soprattutto avevano un post-it con i quattro numeri della combinazione della cassaforte. Un piano perfetto per un colpo che più liscio non si può: i banditi hanno aspettato che si levassero di torno i sei vigilantes armati fino ai denti (usciti solo cinque minuti prima a bordo di due furgoni portavalori), sapevano che dentro erano rimasti comunque un mucchio di soldi e che avrebbero dovuto fare i conti soltanto con una guardia e al massimo con qualche inquilino incontrato per le scale. Difatti, prima di arrivare alla cassaforte, aprirla tranquillamente, prendere i soldi e poi i nastri delle telecamere, hanno soltanto dovuto pestare il naso al vigilantes (costretto poi ad aprire la porta in ferro del caveau) e bloccare due abitanti del palazzo che scendevano le scale. Niente sangue e tanti soldi, per un colpo (quasi) perfetto. Piera Serusi
18/06/2006
A quasi un mese dalla rapina milionaria al caveau della Over Security restano aperte le inchieste avviate dalla Procura e dalla Prefettura di Nuoro. Terza inchiesta è quella della società assicurativa per trovare la risposta alla domanda: tre o cinque milioni?