Afv, contratti in regola


Martedì 20 Giugno 2006

Assolto il direttore della Beltrame dall'accusa di interposizione fittizia di manodopera
Afv, contratti in regola
L'indagine sugli appalti con ditte esterne

Assolto perché il fatto non sussiste. Il direttore generale delle acciaierie "Afs Beltrame" di viale della Scienza è stato prosciolto ieri pomeriggio dal giudice Stefano Furlani dall'accusa di l'interposizione fittizia di manodopera. In buona sostanza, il pm Vartan Giacomelli, al termine di una lunga indagine dei carabinieri della Tutela del lavoro, contestava il fatto che l'azienda avesse appaltato all'esterno delle attività fatte svolgere da lavoratori che in concreto sarebbero alle sue dipendenze, anche se formalmente risultavano a libro paga da un'altra società. Con Faggionato, 67 anni, di Altavilla (avv. Bonon e Belloni), è stato prosciolto, ma per prescrizione, l'amministratore della "Automazione Veneto" Massimo Baldan, 37 anni, di Mira (Venezia), difeso dall'avv. Iannetti. Gli amministratori della "Ital Tecno Impianti" Santo Giuseppe Ponza, 52 anni, di Cornedo, e della "Ancr Vigilanza combattenti" (oggi "Sicurglobal") Giuseppe Crosara, 84 anni, di Vicenza, andranno in aula il 17 luglio.
Ieri è stato sentito in tribunale Mauro Mancassola, 37 anni, di Sarego, comandante delle guardie giurate della Ancr, che ha cercato di spiegare come i vigilanti abbiano compiti di sicurezza, intesa come controllo all'ingresso delle Acciaierie. Secondo il magistrato, invece, le guardie svolgevano attività di portierato, rispondendo al telefono e distribuendo i buoni pasto. Secondo il pm – che ha ricordato la complessità dell'attività svolta quotidianamente dalla Beltrame – la società aveva utilizzato dal 2000 al 2003 la manodopera messa a disposizione dalle ditte fuori dalle autorizzazioni previste.
Al termine delle verifiche, era emerso secondo l'accusa che Beltrame affidava ai lavoratori delle ditte di Ponza e Baldan la manutenzione ordinaria dei forni di colata, oltre alla portineria presa in consegna dalle guardie. Il magistrato, che ha precisato come sia necessario interrogarsi sull'argomento dopo l'entrata in vigore del decreto Biagi, ha precisato che le Afv avrebbero deciso di affidare tutta una serie di compiti ad altri. Gli operai avrebbero utilizzavato carri ponte, ganci traino e muletti, oltre al resto del materiale necessario per esplicare le loro attività, organizzati in tutto e per tutto dall'appaltatore, sotto la sua direzione il coordinamento, oltre che assunzione del rischio d'impresa. Per le guardie i mezzi sarebbero stati pc e centralina telefonica. La procura aveva chiesto un'ammenda di circa 28 mila euro, 5 euro per ogni giorno lavorativo.
Ma ha avuto ragione la linea difensiva: se l'avv. Iannetti ha precisato come i mezzi erano dell'azienda di Baldan, e che la stessa aveva assunto il rischio imprenditoriale, l'avv. Bonon ha ricordato come le Afv abbiano un proprio centralino, e che alle guardie giurate competessero soltanto vigilanza e controllo.

Afv, contratti in regolaultima modifica: 2006-06-21T11:09:32+02:00da sagittario290