Guardie giurate, la protesta e subito lo sblocco della trattativa

venerdì 7 aprile 2006

Pagina/PADOVA

CONTRATTO

Guardie giurate, la protesta e subito lo sblocco della trattativa

Luca Ingegneri

Sono andati in piazza Antenore a chiedere l'intervento del prefetto. Fatica inutile perché la vertenza si è definitivamente sbloccata nel pomeriggio. Gli addetti alla vigilanza privata avranno i tanto agognati aumenti contrattuali fin dalla busta paga di aprile. Per gli arretrati dovranno attendere invece il mese successivo. È quanto le controparti, ovvero gli istituti di vigilanza, hanno assicurato nel corso del vertice romano. Allo sblocco della trattativa si è arrivati dopo la conferma dell'avvenuta firma del ministro del Lavoro Roberto Maroni al decreto di ratifica del contratto nazionale di settore. «Servirà anche il via libera dei ministeri delle Finanze e della Sanità – fa sapere Ivana Veronese, segretaria regionale Uiltucs – ma è questione di ore, forse già nel consiglio dei ministri in programma oggi. Nei prossimi giorni sindacati e associazioni datoriali si ritroveranno per la definitiva stesura del contratto. Ormai la partita può considerarsi chiusa». In mattinata Ivana Veronese e i colleghi Andrea Donegà (Filcams-Cgil) e Ferruccio Fiorot (Fisascat-Cisl), con una delegazione delle Rsu di North East Service, Civis, Battistolli, La Vigile San Marco, Antoniano Vigilanza e Padova Controlli, erano stati ricevuti dal viceprefetto Giampietro De Simone. Avevano sollecitato il suo intervento presso il governo per un rapido sblocco della vertenza. Non si riusciva ad ottenere il via libera al decreto di ratifica del contratto delle guardie giurate. I nodi erano rappresentati dalla disciplina degli orari di lavoro dei vigilantes e dall'obbligo di certificare, tramite gli enti bilaterali, il rispetto del contratto nella stesura delle gare d'appalto. Una norma di assoluta trasparenza richiesta sia dai sindacati che dagli istituti di vigilanza: si vogliono evitare in questo modo rischi di concorrenza sleale e di offerta di servizi sottocosto. A sostegno della trattativa sono stati organizzati presidi con volantinaggio davanti a tutte le prefetture del Veneto. In assenza della firma del ministro gli istituti di vigilanza non avrebbero dato la disponibilità all'anticipo delle rate del rinnovo del contratto nazionale, di cui era stata firmata un'ipotesi di accordo.

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Pagina/TREVISO

LA PROTESTA

Ieri sciopero generale per gli operatori di vigilanza privata,

La firma del Patto per il rinnovo del contratto, fermo da 23 mesi, da parte del Ministro del lavoro, ma anche una sostanziale riforma del settore che si avvale di regole fissate nel 1931 e non più sufficienti per un settore in continua trasformazione e che ogni giorno deve garantire sicurezza.

Queste le istanze alla base dello sciopero generale indetto ieri per gli operatori di vigilanza privata, 450 nella Marca, il 90 per cento dei quali ha incrociato le braccia. Cinquanta delegati di varie aziende e i rappresentanti sindacali hanno dato luogo ieri mattina davanti alla Prefettura a un presidio per chiedere al Prefetto un colloquio per poter spiegare le motivazioni della protesta. Il dottor Natale Labia ha concordato con i vigilantes sul fatto che le aziende, per concorrere ad appalti, debbano presentare certificazione sulla corretta applicazione dei contratti, come stabilito dal Ministero dell'Interno in un Patto che, però, da mesi attendeva di essere firmato dal Ministro del Lavoro (ed è stato sottoscritto solo ieri in tarda mattinata, ndr).

"Le parti sociali, i sindacati e il Ministero dell'Interno – hanno sottolineato Luigino Tasinato della Filcams Cgil, Mirco Ceotto della Fisascat Cisl e Massimo Marchetti della Uiltucs Uil, unitamente ai delegati Ivan Mocci, Aniello Manfredonia, Walter Geromel, Fulvio Cusumano – hanno raggiunto un accordo per uno dei contratti migliori degli ultimi anni. E' stato quindi emanato un decreto ministeriale che inserisce come obbligatorio il controllo da parte degli enti bilaterali sul rispetto da parte delle aziende delle normative sul personale e sulla 'tariffa di legalità' emessa dalle prefetture. Così per mesi il ministro Maroni non ha firmato, e di conseguenza i vigilantes sono senza salari da gennaio". Ieri mattina, finalmente, la firma da parte del ministro, che ha sbloccato la trattativa.

Ma i guai per chi lavora nella sicurezza privata non sono solo salariali, come hanno spiegato ieri a margine dello sciopero alcuni delegati delle guardie giurate: "Solo una settimana fa un collega ha ricevuto la lettera di licenziamento, e un altro è stato dimissionato, solo perchè hanno detto ai titolari di non poter più sopportare, dopo 11 anni, doppi turni e carichi di lavoro da 15 o 16 ore al giorno. Alcuni lavoratori sono continuamente vessati, ricattati, minacciati di licenziamento, costretti a coprire i turni di colleghi in malattia. Per parlare con i titolari, bisogna aspettare settimane, solo per esporre la stanchezza che abbiamo, con il rischio di vederci recapitare lettere di licenziamento. Non parliamo poi dei controlli interni degli ispettori sul nostro lavoro: li fanno a sorpresa, in modo non conforme alle disposizioni in materia di lavoro, con vere e proprie imboscate al buio e con il rischio di far accadere delle tragedie. Per non parlare di buste paga sbagliate, che spesso non ci vogliono rettificare. Abbiamo apprezzato il recente lavoro della Polizia Amministrativa, ma alla fine non è cambiato niente: ogni giorno ci sono irregolarità che penalizzano noi lavoratori". S.M.

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Pagina/ROVIGO

CONTRATTO

Guardie giurate, dalla protesta all'accordo

(N.A.) Dopo 20 mesi di trattative e 3 mesi d'attesa, ieri la protesta nazionale indetta dai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Tucs-Uil ha raggiunto l'obiettivo.

Il ministro del Lavoro Maroni ha sbloccato la trattativa per il rinnovo contrattuale delle guardie giurate. Gli agenti della Vigilanza privata hanno manifestato in tutt'Italia prima della firma, anche a Rovigo, davanti alla prefettura.

Il presidio – una ventina di manifestanti in tutto – è rimasto sotto la pioggia della mattina a partire dalle 10, per spiegare le ragioni di una protesta esasperata da rinvii e attese che lasciavano le guardie giurate senza garanzie di continuità lavorativa, senza disciplina degli orari di lavoro, senza previdenza integrativa, e soprattutto senza i 400 euro una tantum (adeguamento minimo) che aspettavano di ricevere in salario entro il 15 aprile, come "restituzione del potere d'acquisto" del contratto di categoria scaduto da 2 anni.

Il ministro del Lavoro aveva in un primo momento cassato il testo già approvato al ministero degli Interni sostenendo che "non sarebbe opportuno inserire un controllo da parte degli enti bilaterali sugli appalti assegnati alle aziende che gesticono i servizi di vigilanza privata". Gli enti bilaterali, in pratica, dovrebbero agire da garanti in presenza di cambio d'appalto, per assicurare alle guardie giurate di mantenere il posto di lavoro nei passaggi del servizio di vigilanza da una ditta privata a un'altra.

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Pagina/UDINE

«Rischiamo la vita con paghe da fame»

Nonostante la pioggia battente, circa 150 guardie giurate con bandiere e cartelloni (la maggior parte in divisa) di tutti gli istituti della provincia, hanno partecipato alla manifestazione proclamata da Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil ed Uiltucs-uil che si è tenuta ieri mattina davanti alla Prefettura in occasione dello sciopero nazionale proclamato per il mancato rinnovo del contratto Nazionale scaduto da 24 mesi.

Una delegazione dei lavoratori accompagnata dai segretari confederali Iris Morassi Cisl ed Emiliano Giareghi Cgil e dai rappresentanti provinciali Massimo Onida per la Fisascat-cisl, Mattia Grion per la Filcams-cgil e Claudio Moretti per la Uiltucs-uil, è stata ricevuta dal prefetto, che ha espresso solidarietà ai lavoratori e ha detto di aver già informato Roma della situazione, garantendo il suo impegno affinché le leggi di settore (risalgono al 1934) siano rispettate da tutti gli istituti soprattutto per quanto riguarda le tariffe di legalità. Le guarde giurate chiedono un adeguamento salariale in quanto rischiano la vita per uno stipendio di 929,48 euro mensili lordi per nuovi assunti.

Guardie giurate, la protesta e subito lo sblocco della trattativaultima modifica: 2006-04-07T14:30:21+02:00da sagittario290