Sicurezza: guardie giurate a Chiaia



7-03-2006

Sicurezza: guardie giurate a Chiaia

di Mariagrazia Forte

Corto circuito per i locali a Napoli. Periodo buio per l’intera categoria dei pubblici esercizi. Prima i provvedimenti per i locali notturni a Chiaia, poi la chiusura della Mela, storica discoteca di Napoli e, in fine, il no per la birreria a piazza del Plebiscito, una escalation di provvedimenti che ha creato scompiglio e disorientamento ed ha fatto esplodere contenzioni giuridici e amministrativi.

Ormai è un caso: prima si trattata di due ,tre locali troppo rumorosi, ora sembra essere di fronte ad una completa “rivisitazione” di quella che era la movida napoletana. Ormai tutto sembra d’incanto essere messo in discussione.

Dopo anni di “immobilismo” la magistratura ha focalizzato, sul quartiere Chiaia, tutta l’attenzione necessaria per migliorare i controlli verso i pubblici esercizi. Ed allora prima la eccessiva rumorosità, poi gli assembramenti, poi il superamento del numero massimo di capienza e quindi di sicurezza violata.

Il fascicolo si fa sempre più consistente. E pensare che tutto era notte per la protesta dei residenti che invocavano maggiore tranquillità e serenità per lo loro notti. Troppi locali concentrati in un solo quartiere? Mancanza di adeguata sorveglianza per garantire pieno rispetto delle leggi sul territorio? Gli interrogativi si inseguono e si confondono. Sulla storia dei provvedimenti a Chiaia il Denaro incontra Fabio Chiosi, presidente della circoscrizione di Chiaia.

“Per come si è evoluta la questione dei locali a Chiaia ci tengo a sottolineare che la movida non va criminalizzata ma semplicemente regolata. La Mela con Farinella, 66 e gli altri locali non hanno attinenza tra di loro – ribadisce il presidente della circoscrizione – se non la volontà della magistrature di mettere ordine in situazioni ormai alla deriva. Troppo caos e una latitanza reiterata da parte dell’Amministrazione Comunale.

Mi rendo conto – prosegue Chiosi – che il pubblico esercente a Napoli ha una difficoltà maggiore, rispetto alle altre città, nel mettersi in piena regola: deve rivolgersi a quattro sportelli, quattro tempi burocratici e quattro referenti, prima di poter avviare determinate pratiche. L’iter potrebbe essere più facile e veloce se si aprisse uno sportello unico, a cui far riferimento, in questo modo ci si potrebbe coordinare di più”.

La vicenda movida e le relative chiusure. hanno sortito numerose critiche per i danni economici arrecati agl’imprenditori e, più in generale, all’economia della città. In merito a ciò, molteplici proposte per far tornare Chiaia allo splendore di prima, puntando, però, su una maggiore disciplina.

“Ho studiato varie soluzioni affinché la zona di Chiaia torni ad essere il polo del divertimento, come lo era prima. Ritengo che – commenta Fabio Chiosi – come per l’Emilia Romagna, possa andare bene anche a noi la istituzionalizzazione delle guardie giurate, per regolamentare l’assembramento per strada, disciplinando l’ingresso e l’uscita dai locali. Altre ipotesi potrebbero attuarsi ma esigono cambiamenti ben più radicali, da farsi, spero, in un prossimo futuro”. Molto diversa è la questione della birreria sotto i portici di piazza del Plebiscito. La chiusura dell’esercizio pubblico, murando l’ingresso, è dovuta ad una mancanza di licenze, e quindi esula totalmente dal fattore sicurezza o quiete pubblica di Chiaia.

L’annosa faccenda del pub rischia di finire in tribunale, con un duplice iter giudiziario, il ricorso al Tar, affinché venga annullato il provvedimento del Prefetto, e contemporaneamente, una denuncia civile con la richiesta di risarcimento danni. Ma al di là del “casus belli”, la situazione per i pubblici esercizi a Napoli, è molto difficile, tanto che per il quindici di marzo, presso l’Ascom Confcommercio di Napoli, è prevista una riunione di categoria. Gestori di bar, ristoranti e locali notturni si coordineranno per manifestare il loro dissenso con una protesta che coinvolgerà tutti. All’ordine del giorno è prevista la questione by night, che dati gli ultimi avvenimenti, per Napoli si riduce al venerdì e sabato.

L’attuale politica dei gestori, consiste nell’aprire solo se ne vale la pena, in quanto, diversamente, si rischia solo una multa. Si toccheranno altre questioni, come il piano traffico, che necessita di radicali provvedimenti e, in fine, l’importanza di investimenti nel settore del divertimento by night. Dopo questi accadimenti e dopo l’assemblea prevista per la metà del mese, si attende un intervento del Comune, affinché faccia da cerniera tra gl’imprenditori e l’autorità giudiziaria.

Sicurezza: guardie giurate a Chiaiaultima modifica: 2006-03-08T12:59:00+01:00da sagittario290