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Brindisi, 12/03/2006
Furto col buco in una gioielleria del centro
Alle ore 07,10 circa odierne personale della Volante su disposizione della Sala
Operativa della locale Questura, si portava in questa Via C. Colombo, presso un'attività commerciale artigianale per due fori praticati da ignoti all'interno. Giunti sul posto, gli Agenti, prendevano contatti con il richiedente, il quale asseriva di essere giunto presso il negozio alle ore 06,15 circa per effettuare un'apertura dovuta a motivazioni personali, quando, nel tentativo di aprire, notava che la serratura della saracinesca (unico ingresso) era rotta. A tal proposito, contattava telefonicamente un amico, per forzare la serratura e quindi accedere all'interno.
Il richiedente, affermava inoltre, che alle ore 06,55 successive circa, durante il disbrigo delle proprie faccende, notava due fori perpetrati nei muri del locale adibito a ripostiglio e che tali fori comunicavano, uno con l'adiacente attività commerciale del tipo gioielleria, mentre l'altro con un locale commerciale in stato d'abbandono.
Veniva rintracciato il proprietario della gioielleria, sia per avere delucidazioni in merito ad eventuali segnalazioni d'allarme, giunte durante la notte alla centrale telefonica dell'istituto di vigilanza con il quale il derubati era collegato.
Giungeva immediatamente sul posto la guardia giurata, la quale riferiva che durante la notte e precisamente alle ore 03,45, presso la gioielleria era effettivamente scattato l'allarme, ma dal controllo esterno effettuato da altro personale dello stesso istituto, non vi erano anomalie.
Inoltre, da loro, era stato contattato per telefono, tale M. L. , parente del proprietario, il quale non si era recato sul posto, non dando così la possibilità di verificare la presenza di eventuali ladri all'interno, ma costringendo la guardia giurata ad uno sterile controllo esterno, rivelatosi poi inutile in quanto all'interno i ladri agivano indisturbati.
Il gioielliere riferiva che l'attività non era assicurata contro il furto o reati simili, che le telecamere ed i registratori di filmati erano inefficienti e che il danno subito si aggirava presumibilmente ad alcune migliaia di euro di preziosi.
Si è appurato che i malfattori si sono introdotti dal portone di un condominio disabitato di Via Carmine da dove poi raggiungevano la gioielleria attraverso una serie di ambienti comunicanti o divisi solo da esili grate o pareti sottili.
Nel corso di servizi mirati effettuati nel quartiere di S.Elia personale delle Volanti sequestrava alcuni attrezzi utilizzati per lo scasso, ma oltre a ciò le attenzioni investigative per l'episodio notturno che si sarebbe potuto evitare si sono appuntate su alcuni individui noti alle forze dell'ordine e di quella zona, le cui posizioni sono al vaglio soprattutto per la possibile conoscenza dei luoghi teatro del furto.