BresciaOggi
Lunedi 27 Marzo 2006
L'allarme dopo la clamorosa rapina vicino a Crema
Attacco al furgone Fidelitas Sindacato: "Poca sicurezza"
Il sindacato degli agenti di vigilanza prende posizione sulla rapina dell'altro giorno a un portavalori della Fidelitas di Brescia all'altezza del cimitero di Salvirola, pochi chilometri a est di Crema, in provincia di Cremona. "La nuova rapina – scrive in una nota Catia Bellandi, segretario provinciale del Savip, sindacato autonomo vigilanza privata – mette ancora una volta in evidenza come tali servizi siano svolti in modo da non tutelare le guardie giurate e da mettere a repentaglio la sicurezza dei privati e quella pubblica".
Per il rappresentante sindacale anche le "modalità dell'assalto dimostrano tutta l'inadeguatezza delle misure adottate dalle Fidelitas e in particolare quelle riferibili al mezzo utilizzato". Il furgone Fidelitas, infatti, si è fermato dopo un'esplosione in prossimità del cimitero, causata dai quattro malviventi che seguivano il furgone portavalori su un Fiat Doblò di colore rosso e che aveva applicato un esplosivo al pianale del Ducato. I tre vigilantes a bordo, scossi dall'esplosione e dal principio d'incendio, sono scesi per controllare cosa fosse successo, ma si sono trovati difronte quattro individui con il volto coperto, armati di mitra, che li hanno obbligati a scendere in un fosso adiacente alla strada. Dallo squarcio che si era aperto nel furgone i ladri hanno estratto il denaro. Minacce anche per altri automobilisti in transito sulla strada: una donna si è nascosta all'interno del cimitero e ha dato l'allarme. I banditi sono fuggiti con un bottino di quasi 400 mila euro, ma lasciando per la fretta altri 15 sacchi pieni zeppi di denaro.
Anche l'ingente valore trasportato fa porre delle domande alla rappresentante sindacale: "Non sarebbe stato opportuno predisporre una scorta armata, adibendo al servizio solo guardie di provata esperienza".
"Sono questi gli interrogativi – si legge ancora nella nota sindacale – a cui dovrà rispondere il personale della questura di Brescia e di Cremona, responsabile della vigilanza amministrativa sul trasporto valori, nella convinzione che accertamenti incisivi, oltre che a prevenire episodi del genere serviranno anche a tutelare le guardie giurate dal rischio di nuovi assalti. Non si può infatti continuare a tollerare un andazzo che, nella mancanza di rispetto dei principi minimi in materia di trasporto valori favorisce la malavita garantendo ai criminali fiumi di denaro".
Le indagini, per ora, non hanno portato a nulla. Gli investigatori della questura di Cremona hanno sentito le guardie giurate e si cerca di comprendere quando è stata collocata la carica esplosiva.