Assalto armato al Banco: bottino di oltre 60 mila euro

L’Unione Sarda

Assalto armato al Banco: bottino di oltre 60 mila euro

14/03/2006

Il colpo perfetto frutta un bottino fra i 50 e i 70 mila euro ed è quasi un gioco da ragazzi: una serranda da sollevare a braccia, una porta finestra da aprire a spallate e ci si ritrova in tre, cappucci sulle facce e scacciacani in mano, nell’ufficio archivio dell’agenzia del Banco di Sardegna di via Piero della Francesca, dove gli sportelli hanno chiuso al pubblico da una mezz’oretta. Quando un’impiegata interrompe i conteggi di fine serata per verificare cos’era quel rumore, non resta che puntarle contro un’arma ed entrare nell’area casse: «Fermi tutti, questa è una rapina». Direttore e dipendenti, sei persone in tutto, restano allibiti: i tre rastrellano i contanti dalle casse (dove un cliente, poco prima della chiusura, ha depositato l’incasso della giornata, decine di migliaia di euro), ripuliscono la cassaforte probabilmente aperta, spingono tutti nel bagno e, senza nemmeno rinchiuderli, se ne vanno da dove sono entrati. Dal retro. Fine delle tracce: nessuno li vede andare via, nessuno sa se siano saliti su un’auto o si siano allontanati a piedi.

La scena

Sono le 17,10 quando alla centrale operativa della questura arriva la segnalazione dell’ennesima rapina messa a segno contro una banca in città. Un paio di minuti e le prime volanti sono in via Piero della Francesca, al centro commerciale i Mulini: un supermercato, un hard discount e una galleria di negozi dove si trova di tutto, dall’ottico alle pizze al taglio, dalla lavanderia all’abbigliamento. Più la banca, che serve tutti gli esercizi commerciali. Il complesso è ospitato in un’edificio non troppo alto, con parcheggi sia nel sottopiano sia sul tetto, e tutt’intorno una fitta cortina di vegetazione: piacevole per chi va a farci la spesa, soprattutto dai quartieri di Mulinu Becciu e Su Planu, ma anche molto comodo per chi va a farci una rapina. Il maloreSul posto, poco dopo le auto della polizia, arriva anche un’ambulanza della Sardegna Soccorso Onlus: un’impiegata ha avuto un malore, ma si riprende senza che sia necessario trasportarla in ospedale. Arrivano anche due guardie giurate (richiamate in fretta e furia, ma a cose fatte) e i comandanti del nucleo operativo provinciale e della compagnia di Cagliari dei carabinieri, che la ripartizione della città in quadranti di competenza esclude dalla responsabilità delle indagini. I bossoliSono gli investigatori della Squadra mobile e della polizia scientifica, coordinati dal dirigente Oreste Barbella, a passare al setaccio l’istituto di credito. Sul pavimento dell’archivio, una manciata di bossoli inesplosi: uno dei banditi doveva essere nervoso. Non ci sono impronte utili, sui bossoli, ma almeno danno un’informazione interessante: le tre pistole usate per minacciare i dipendenti non avrebbero potuto uccidere nessuno, erano semplici scacciacani. I dipendenti, sentiti sul posto ma poi accompagnati in questura per i procedimenti di rito, raccontano il poco che l’agitazione gli ha permesso di notare: l’immancabile accento barbaricino dei banditi, per esempio. E poco altro. Qualche indicazione utile potrà forse arrivare dalle videocassette su cui il sistema di telecamere della banca registra i filmati. Ma ci vorrà tempo. Come per il conteggio del bottino, del resto: solo oggi, gli ispettori del Banco determineranno con precisione il danno, a ieri sera stimato intorno ai 60 mila euro. La falsa pistaA un certo punto, nella concitazione dei rilievi, si avverte la sensazione che la polizia abbia imboccato una pista. Forse un’auto sospetta notata nei paraggi de I Mulini. Due volanti si spostano verso via Crespellani, si fermano sotto un palazzo: qui un appartamento viene passato al setaccio dagli agenti. Ma è un buco nell’acqua: «Niente di interessante», sospirano gli investigatori. SicurezzaDecisamente interessante, invece, osservare i rilievi sugli ingressi della banca. Quello principale è ineccepibile: nella bussola si entra uno per volta, e il metal detector funziona. Peccato che per il resto il locale sia circondato da porte finestre protette da serrande a controllo elettrico: sono tutte abbassate, ma quando uno degli agenti della scientifica prova a sollevarle una dopo l’altra, salgono senza sforzo e senza rumore. Sono le 19,10 quando due funzionari del Banco, sconsolati, fanno il giro, chiavi in mano, e chiudono una per una tutte le serrature. Ma i buoi, a quest’ora, sono già tutti scappati. (m. n.)

Assalto armato al Banco: bottino di oltre 60 mila euroultima modifica: 2006-03-14T17:20:00+01:00da sagittario290