Umberto Marchi (Cgil) sul contratto nazionale della vigilanza privata

Cronaca Sindacale

06-01-2011

Umberto Marchi (Cgil) sul contratto nazionale della vigilanza privata

La redazione

trasporto_valori_1_1__140_.jpgLUCCA, 6 gennaio – “Sono trascorsi ormai 24 mesi dalla scadenza del contratto della Vigilanza Privata e circa 40.000 lavoratori sono ancora in attesa del rinnovo del proprio contratto nazionale. Dopo la grande mobilitazione dell’8 ottobre, che ha visto un’adesione altissima e grande partecipazione anche dei dipendenti della Provincia di Lucca ai presidi organizzati in tutta Italia e dopo l’incontro del 28 ottobre scorso, il Ministero del Lavoro si era preso l’impegno di prendere alcuni provvedimenti per aiutare il mercato del settore.

Successivamente avrebbe dovuto convocare nuovamente le parti. Ma solo ora, a distanza di due mesi – afferma Umberto Marchi della Filcams Cgil di Lucca e membro del coordinamento nazionale – ci è giunta la convocazione per il prossimo 14 gennaio. Riteniamo che quell’incontro debba essere decisivo per imprimere una svolta al negoziato – afferma Marchi -, la crisi e le difficoltà del momento non giustificano: ci vuole responsabilità da parte di tutti, soprattutto per non far pagare la crisi solo ai lavoratori, portando ad una dequalificazione generale del settore.

A Lucca come in tutta la nostra Provincia – precisa il sindacalista – i dipendenti ci chiedono un’azione incisiva, qualcosa che possa portare una svolta a questo difficile rinnovo contrattuale, c’è insoddisfazione, queste aziende pensano solo ai loro interessi economici. Nella lucchesia, le associazioni datoriali, oltre a non aver dato il rinnovo del contratto provinciale, è stata tolta la sicurezza al personale, la gente e’ stanca, sono due anni che questi dipendenti stanno perdendo potere di acquisto, tutto è aumentato meno che gli stipendi che sono rimasti invariati, poi ci lamentiamo che l’economia ne risente, che non decolla, ma ci domandiamo con quali soldi deve ripartire se non si danno i rinnovi contrattuali.

Oggi si compra l’essenziale, l’indispensabile, è finito il tempo di spendere sul superfluo, il mondo del lavoro sta diventando sempre più povero, dei tre ceti sociali conosciuti nel tempo, solo due ne sono rimasti, ricchezza e povertà, quello di mezzo è ormai svanito come svaniscono sempre di più i diritti dei lavoratori. È fortemente necessario che le controparti rimuovano dal tavolo negoziale le loro proposte che ci creano enormi difficoltà sul proseguimento di questa trattativa “farsa”. Farsa, perché dopo 24 mesi, ancora non si è riusciti ad entrare nel merito della piattaforma presentata dalle Organizzazioni Sindacali.

Tra le richieste quella salariale di 145 euro a fronte del nuovo calcolo (IPCA) che porterebbe solo 80 euro circa nelle tasche dei dipendenti, non possiamo neppure tollerare in passo indietro per quanto riguarda la malattia, i primi due giorni le aziende non vogliono pagarla, come se fosse colpa del dipendente ammalarsi, riteniamo che, dopo 24 mesi, si debba ricercare una dignitosa conclusione del negoziato, solo a partire da temi importanti e che necessitano una soluzione come il cambio di appalto. Dopo l’incontro del 14 gennaio – conclude Umberto Marchi – del cui esito daremo rapida informazione, faremo una valutazione dello stato della trattativa, insieme al coordinamento nazionale del settore, e decideremo il percorso da intraprendere e le eventuali iniziative successive, oltre ad indire l’attivo regionale dei delegati, per avere anche il loro apporto a sostegno di un contratto sempre più povero e per un lavoro sempre più rischioso e pieno di responsabilità mal retribuite”.

Umberto Marchi (Cgil) sul contratto nazionale della vigilanza privataultima modifica: 2011-01-07T11:30:00+01:00da sagittario290