Catullo: l’aeroporto avvisato delle ispezioni dell’Enac

Cronaca

09 agosto 2010

Catullo: l’aeroporto avvisato delle ispezioni dell’Enac

Le mail dell’ispettore al security manager: «In quei giorni eseguiremo una verifica»

enac_catullo_verona--190x130.jpgVERONA — «La sicurezza sullo scalo è una priorità assoluta e non viene mai compromessa ». Risponde così Massimo Soppani, direttore generale della Catullo spa, dopo che la situazione dei controlli all’aeroporto di Villafranca è arrivata in Parlamento, con un’interrogazione a firma del deputato Pd Emanuele Fiano. Sei pagine in cui Fiano, membro della commissione trasporti e del comitato per la sicurezza, analizza il contratto d’appalto con la società La Ronda che fornisce al Catullo le guardie giurate e la situazione nello scalo scaligero. Poche guardie, stando a Fiano e quelle in servizio sottoposte a turni anche di dodici ore. Tanto che il parlamentare ha chiesto al ministro degli Interni di inviare all’aeroporto i suoi ispettori. «Negli ultimi tre mesi il tempo di attesa del passeggero per accedere agli imbarchi e passare i varchi di sicurezza, anche nelle fasce di picco di traffico, – continua Soppani – non ha superato i 20 minuti, in linea con l’impegno della società espressamente indicato nella Carta dei Diritti del Passeggero e seguendo le indicazioni Enac.

Ricordiamo che ispettori Enac, Ente nazionale e indipendente, effettuano periodicamente controlli su questo fronte e non hanno mai rilevato alcuna anomalia». Ecco, qui casca l’asino. Perchè rilevare anomalie quando si avvisa di un’ispezione è alquanto difficile. E al Catullo succede. Non più tardi del 13 febbraio 2009, un ispettore dell’Enac ha inviato una mail a un dirigente dello scalo con il seguente testo: «anticipo che il giorno 19 febbraio, in ottemperanza al programma attività ispettive 2009, eseguirò una verifica ispettiva sulle modalità di controllo del bagaglio a mano. La verifica riguarderà in particolar moso i seguenti punti….». E giù l’elenco di cosa si andava a ispezionare. La mail è stata girata dal dirigente aeroportuale a un direttore de La Ronda. Che le ispezioni rilevassero qualche «anomalia» è a dir poco difficile, con questo metodo. Che magari sarà anche consentito. Ma che, eticamente, non è esattamente il massimo. Tant’è. «Il traffico, – prosegue Soppani riferendosi alla contrazione dei passeggeri dovuuta alla cristi – a cui tutta l’operatività sullo scalo compresa la sicurezza viene adeguata per un corretto impiego delle risorse, ha subìto una riduzione, comportando una variazione proporzionale anche nel numero di addetti alla vigilanza. La società di gestione pianifica il personale necessario ad ottemperare il servizio di vigilanza ai varchi di sicurezza e il numero di varchi operativi in proporzione ai flussi di traffico e ai movimenti di aerei programmati, seguendo i parametri definiti dalla normativa vigente.

La pianificazione viene dettagliata settimanalmente per giorno e fasce orarie dal security manager della società di gestione unitamente al direttore operativo della società di vigilanza. Generalmente il sabato e la domenica, cioè quando il traffico sullo scalo registra il picco più importante, sono operativi tutti i varchi di sicurezza disponibili, mentre negli altri giorni della settimana si aprono gradualmente i varchi in funzione della curva di passeggeri». Che in realtà la coda – come testimoniato dalle fotografie realizzate nei giorni scorsi – se la fanno per ben più di venti minuti. In ogni caso il direttore generale della Catullo spa non specifica quante guardie giurate lavorano giornalmente all’aeroporto, che turni fanno e – cosa che Fiano chiede nell’interrogazione – quali sono i termini dell’appalto con La Ronda. La quale all’interrogazione non è rimasta inerme. E attacca il Savip, il sindacato autonomo vigilanza privata, «reo» di essere l’«ispiratore» dell’azione di Fiano con i suoi esposti. «Pervicacemente, da anni, – dice il presidente de La Ronda Luigi Ferrara – sta conducendo una sistematica campagna di aggressione e disinformazione nei nostri confronti, basata su denunce e affermazioni palesemente infondate». La Ronda ha denunciato per diffamazione il segretario generale del sindacato. «Quanto al numero delle guardie giurate abilitate ai servizi aeroportuali l’organico del servizio in appalto non è fisso e predeterminato, come esplicitamente previsto nel capitolato di appalto, ma viene deciso su base settimanale dal gestore aeroportuale.

Il dato riferito delle 125 guardie è del tutto fuorviante poiché si riferisce a un momento storico, l’anno 2007, in cui il traffico dell’aeroporto di Verona era particolarmente intenso e richiedeva quindi quel numero di guardie giurate». Poi la crisi, il calo dei passeggeri e il ridimensionamento già ricordato da Soppani. L’impiego delle guardie in altri settori? «Questa impostazione – continua Ferrari – è frutto di responsabili scelte della società, condivise con tutte le sigle sindacali firmatarie dei contratti collettivi per evitare riduzione del personale. Quanto ai turni e agli orari di lavoro ogni guardia può lavorare settimanalmente non più di 48 ore medie calcolate in ragione d’anno, potendo compiere dunque al massimo 8 ore medie di straordinario alla settimana, pari al 20% delle ore ordinarie ». Nella sua interrogazione Fiano parla di turni da dodici ore consecutive. Ma ci sarà modo di verificare tutto. Con l’arrivo, magari senza preavvisi, degli ispettori ministeriali.

Angiola Petronio

Catullo: l’aeroporto avvisato delle ispezioni dell’Enacultima modifica: 2010-08-10T11:15:00+02:00da sagittario290