Interporto Sud Europa: non c’è l’accordo, scattano i licenziamenti

11/07/2009 – 10:08

Interporto Sud Europa: non c’è l’accordo, scattano i licenziamenti

L’amministratore delegato ha disposto che fosse riavviata immediatamente la procedura di licenziamento collettivo

Vincenzo Altieri in Cronaca

26962_shapeimage_2.pngCaserta La questione relativa all’Interporto Sud Europa non riesce proprio a giungere ad una soluzione. Dopo l’incontro dei giorni scorsi con il vice prefetto Provolo, anche la riunione alla Confapi è andata a vuoto. O meglio si è giunti alla conclusione meno piacevole. L’Amministratore delegato della ISE Spa, società che gestisce l’Interporto, ha disposto che fosse riavviata immediatamente la procedura di licenziamento collettivo.

COS’E’ ACCADUTO – La ragione risiede nel mancato accordo tra le parti e dall’eccezione presentata dalle Rsa. In pratica l’azienda, senza sorpresa alcuna, ha riformulato la propria proposta di riduzione dell’orario di lavoro per consentire il reinserimento delle guardie giurate nei cui confronti era stato già avviato il licenziamento a seguito della revoca della commessa ‘Corio’ avente ad oggetto il servizio di vigilanza armata presso il Centro Commerciale Campania. L’azienda ha tenuto anche a precisare che la vicenda relativa ai licenziamenti in questione è da scindere da quella inerente ai contratti di lavoro a tempo determinato scaduti stipulati dall’ISE Sicurezza srl. La proposta dell’amministratore delegato, assistito dall’avvocato Giuseppe Sottile, si concretizzava in una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro da 40 ore settimanali a 36 ore settimanali per le guardie giurate armate, con l’introduzione del sistema di turnazione cosiddetto in quinta, quale alternativa al licenziamento delle 10 guardie giurate. Dinanzi a questa proposta Cgil, Cisl e Ugl, rappresentate rispettivamente da Giovanni Iulianiello, Luca Morgillo e Carmine Cimmino, non hanno presentato alcuna opposizione. A fare battaglia è stata la Uiltucs. La posizione assunta è chiara e, giustamente, motivata dal fatto che tutti i dipendenti attualmente impiegati all’Interporto sono iscritti alla suddetta sigla sindacale. A tal proposito, come si legge dal verbale, la Uiltucs non ritiene meritevoli di accoglimento nè l’originaria proposta dell’azienda nè quella successiva delle altre organizzazioni sindacali. Si è venuta così a creare una situazione alquanto controversa con la Uil che mira a tutelare i propri iscritti e le altre organizzazioni sindacali che, invece, pare abbiano cercato di scendere a compromessi con l’azienda.

LA IMMOBILGI FEDERICI – Ancora nubi anche sulla vertenza dei lavoratori licenziati dalla Immobilgi Federici. Dopo il sit-in di mercoledì mattina, il vice prefetto Franco Provolo ha deciso di convocare un tavolo in Prefettura per lunedì prossimo. Le maestranze vogliono conoscere il futuro dell’infrastruttura nei cui confronti si palesata la latitanze delle Istituzioni. Al tavolo di lunedì prossimo prenderanno parte anche la Stazione appaltante, la Regione, l’Arsan, e il Provveditorato alle opere pubbliche.

Interporto Sud Europa: non c’è l’accordo, scattano i licenziamentiultima modifica: 2009-07-12T11:45:00+02:00da sagittario290