«Vi prego aiutatemi, mia figlia si è sparata»

Edizione Rovigo

Domenica 10 Agosto 2008

«Vi prego aiutatemi, mia figlia si è sparata»

Valeria Contato aveva detto che sarebbe andata a farsi una doccia. La sedicenne era stata vittima di immagini hard diffuse tra giovani

Si è puntata la pistola contro il petto e ha premuto il grilletto. Un unico colpo è bastato. È morta così venerdì sera, verso le 23, nella sua casa di Adria, Valeria Contato, studentessa del liceo scientifico Galilei che avrebbe compiuto 17 anni il 21 agosto. L’altra sera nella bifamiliare di via Ragazzi del ’99, al civico 10, c’erano solo Valeria e la madre Lorella. Il padre Armando, un dentista molto conosciuto in città, era andato a Cavarzere a vedere una partita di calcio in cui giocava uno dei due figli maschi.

La ragazza e la madre avevano parlato di una gita al mare in programma per il giorno seguente. Poi Valeria aveva detto di voler fare una doccia ed era salita al piano superiore. Da qui si era spostata nello studio del padre, aveva preso le chiavi di una cassaforte a muro e l’aveva aperta. La ragazza sapeva trovare la chiave, perché in quella cassaforte teneva anche i suoi piccoli gioielli. Sapeva anche che lì il padre custodiva una Beretta calibro 9 per 21: l’ha presa, ha inserito il caricatore, l’ha armata e poi, tenendola nella mano destra, l’ha puntata allo sterno, inclinandola dall’alto verso il basso e ha fatto fuoco.

Il colpo al cuore, devastante, l’ha uccisa. Valeria si è accasciata sul pavimento. Il proiettile, incamiciato con l’ogiva in ottone, è uscito e si è conficcato nell’anta di un armadio. Quando è stato ritrovato era appena deformato sulla punta.

La madre, che non ha sentito il colpo, dopo qualche minuto, non vedendo ricomparire la giovane, è salita e l’ha trovata a terra sanguinante, la mano ancora serrata sull’arma. Si è messa a urlare e si è affacciata alla finestra. «Aiutatemi, mia figlia si è sparata» ha gridato piangendo e cercando di attirare l’attenzione dei vicini. L’ha sentita una guardia giurata della Civis, nel suo giro di ronda, che ha chiamato i carabinieri e i soccorsi. Ma quando i sanitari del Suem sono arrivati non hanno potuto che constatare la morte della giovane.

I militari hanno disposto tutti i rilievi tecnici, trattando il caso con le stesse metodiche che si adottano anche negli omicidi, ma tutto, a detta degli inquirenti, fa pensare a un suicidio, anche se Valeria non ha lasciato alcun biglietto. In casa oltre a quella usata dalla ragazza, c’erano altre due pistole, calibri 9 e 22 che il padre usava al poligono per esercitarsi. Il magistrato di turno, Antonia Pavan, ha disposto l’autopsia che sarà eseguita domani. Sembra, comunque, che tempo addietro la ragazza avesse già tentato di uccidersi, tagliandosi le vene. Valeria era stata promossa in quarta liceo, viveva con i genitori insieme ai due fratelli, Giorgio, 24 anni, e Niccolò, 20, studenti universitari, conosciuti anche come calciatori (hanno disputato l’ultima stagione con il River Time di Bottrighe). La ragazza frequentava la parrocchia della Cattedrale e il centro giovanile San Pietro dove prestava la sua opera come volontaria. Su di lei continuava a pesare, però, la vicenda nellaquale era rimasta coinvolta due anni fa, quando il filmato di un suo rapporto intimo con un 23enne era stato fatto girare sui telefonini di decine di persone.

Cristina Fortunati

«Vi prego aiutatemi, mia figlia si è sparata»ultima modifica: 2008-08-11T11:00:00+02:00da sagittario290