Oggi sposi con un battito di ciglia, il matrimonio di un malato di Sla

Cronaca

24/10/2007 10:08

Oggi sposi con un battito di ciglia, il matrimonio di un malato di Sla

Un battito di ciglia per dire sì. Giorgio Pinna, l’ex vigilante di 48 anni di Siliqua affetto da da sclerosi bilaterale amiotrofica e costretto su una sedia a rotelle e all’immobilità, sposerà oggi con rito civile la sua infermiera, Anna Macis di Busachi, che aveva conosciuto al Brotzu. La donna l’aveva convinto a rientrare a casa, dopo un ricovero di 36 mesi, per superare la depressione in cui era sprofondato nel reparto di Rianimazione.

6a71a3a6c097183c397d8744708fa683.jpgIl suo cuore immenso e la sua incredibile voglia di vivere non gli hanno mai permesso, neppure per un attimo, di rinunciare a lottare contro la sclerosi bilaterale amiotrofica che l’ha colpito diciassette anni fa. Terribile e impietosa, è riuscita a fermargli i muscoli, mai i pensieri. Mai i sentimenti. Oggi si sposerà, l’ex vigilante di Siliqua, con la sua infermiera. Un sì pronunciato con un battito di ciglia, andando a scoprire, con lo sguardo, le lettere disegnate su una tavoletta di plexiglas. Giorgio Pinna aveva trent’anni appena quando la malattia si fece sentire con le sue prime, indecifrabili avvisaglie. Una caduta, una scivolata che nascondeva qualcosa di molto più terribile di una semplice perdita d’equilibrio dovuta a un attimo di distrazione.

LA STORIA. Faceva la guardia giurata nella “Vigilanza Sardegna”, ma più di tutto, più di ogni altra cosa, amava il calcio. Una passionaccia che l’aveva convinto, anche quando il male si era fatto sentire con violenza costringendolo all’immobilità, a un letto e a una sedia a rotelle, a un respiratore automatico che gli ventila aria nei polmoni attraverso la gola, di inventarsi un nuovo mestiere: il giornalista sportivo per l’Unione sarda. Era il 1998. 

GRANDE CUORE. Ha un cuore grande, Giorgio Pinna. E in quel muscolo che batte forte nel petto ci sono ancora tanti spazi da occupare. Cantucci per l’amore ma non soltanto per quello da dedicare agli amici. Anna Macis faceva l’infermiera professionale e l’aveva conosciuta parecchi anni fa. È stata il suo angelo custode quando venne ricoverato al Brotzu. Da cui decise di fuggir via, trentasei mesi dopo il ricovero, per non farsi uccidere dall’incubo della Rianimazione, dove vedi spesso gli altri morire. Dove molti non ce la fanno. Dove magari ti viene anche la voglia di andar via per sempre. Aiutato dagli amici più cari. Dalla madre Gioconda, da Bruna, l’amica pasticciera di Siliqua, da Paolo. Ma soprattutto da Anna, la donna che più di tutti è riuscita a strapparlo da un letto d’ospedale per allontanarlo dalla depressione e dalla tristezza e restituirgli, davvero, la forza di vivere. Di anni ne sono passati, da allora. Tanti. 

OGGI SPOSI. E oggi Giorgio e Anna diventeranno sposi. Lo faranno senza tanto clamore, come volessero allontanare il frastuono che offende la loro privacy. Sanno però che il loro non sarà, non potrà essere un matrimonio come tanti. Perché Giorgio non è più da tanto tempo un “uomo qualunque”. E non sarà neppure uno sposo qualunque. Perché proprio la sua voglia di vivere e di lottare contro una malattia crudele e invalidante, che non si ferma ma progredisce, l’ha reso un punto di riferimento e un esempio per chi, tra i malati di sclerosi bilaterale amiotrofica, spesso rinuncia a combattere lasciando campo libero alla depressione e alla solitudine. 

RIENTRO A CASA. Il 10 agosto del 2006 aveva voluto festeggiare una ricorrenza speciale: il rientro a casa dopo trentasei lunghi mesi di degenza al Brotzu di Cagliari. Una pizzata tra amici “alla romana”. Inevitabile la scelta del locale. Grande, spazioso. Perché dopo il primo annuncio, di amici ne sono arrivati parecchi, in quel ristorante alla periferia di Assemini. Centocinquanta invitati, molti dei quali non hanno mai smesso, in questi anni, di andare a trovarlo nella sua casa di Siliqua. Dove l’impianto stereo non mette quasi mai di suonare, dei espandere le musiche e le parole di canzoni amate all’inverosimile perché scritte dai suoi amici. Piero Marras, Andrea Parodi, Zucchero, Piero Pelù. E ancora i Tazenda. Benito Urgu. Personaggi dello spettacolo che in tante occasioni avevano risposto alle richieste di Giorgio per diventare protagonisti di manifestazioni di beneficenza destinate a raccogliere fondi e quattrini per la lotta alla Sla. 

CENTO MILIONI. Ma che avevano anche contribuito a racimolare cento milioni di vecchie lire per pagare l’assistenza infermieristica del giovane di Siliqua. Si sposeranno oggi, Giorgio e Anna. Un sì che l’ex vigilante-giornalista sportivo pronuncerà con un battito di ciglia davanti al funzionario del Comune Paolo Melis, l’impiegato dell’anagrafe che Giorgio e Anna hanno voluto con forza per il loro matrimonio. Inutile tentare di saperne di più. Gentile ma decisa, Anna Macis rimanda al dopo matrimonio qualsiasi parola, qualsiasi commento. Come hanno fatto in queste settimane, quando la notizia sul loro matrimonio ha preso il sopravvento sul silenzio e la discrezionalità, a Siliqua, gli amici e chi con tutta probabilità parteciperà alle festa di nozze. Ci sarà tempo per raccontare la loro storia, ma soprattutto per farla diventare, in qualche modo, un esempio per chi, colpito dalla Sla, rinuncia a vivere.

ANDREA PIRAS

Oggi sposi con un battito di ciglia, il matrimonio di un malato di Slaultima modifica: 2007-10-25T11:58:00+02:00da sagittario290