Denuncia rapina da 260mila euro, ma per l’accusa è stato lui a prendere i soldi

TusciaWeb

Cronaca

5 marzo, 2019

Tribunale – Montefiascone – Alla sbarra il direttore di una sala giochi – “Tradito dalla videosorveglianza”, dicono i carabinieri – “Filmati persi e nessun movimento sospetto sui conti dell’imputato”, dice la difesa

Denuncia rapina da 260mila euro, ma per l’accusa è stato lui a prendere i soldi

Montefiascone – Denuncia rapina da 260mila euro alla sala giochi, per l’accusa è stato lui a prendere i soldi. Alla sbarra per simulazione di reato e appropriazione indebita il direttore del locale. Scontro in aula tra accusa e difesa.

Sul banco degli imputati, il direttore di una sala giochi di Montefiascone che all’alba del 7 aprile 2016 ha denunciato di avere subito l’assalto da parte di due banditi incappucciati che, dopo averlo picchiato minacciandolo di morte, lo avrebbero obbligato ad aprire la cassaforte e consegnare loro il denaro. Dopo la rapina, l’imputato, che avrebbe subito delle ferite in seguito a un “manrovescio” in pieno volto, si è recato al pronto soccorso del nosocomio falisco, dove è stato medicato con una prognosi di sette giorni, mentre a dare l’allarme è stato il personale della vigilanza privata.

Sul posto si sono precipitati i carabinieri che hanno immediatamente acquisito i filmati della videosorveglianza, in base ai quali però le cose non sarebbero andate come raccontato dalla presunta vittima. Tradito dalle telecamere, secondo l’accusa, sarebbe stato lo stesso direttore della sala giochi ad appropriarsi dell’ingente refurtiva, spacciandosi poi per vittima di una coppia di feroci rapinatori.

Peccato che quei filmati, non sottoposti a sequestro probatorio ma semplicemente acquisiti dagli investigatori, siano andati perduti, come ha sottolineato ieri il difensore Arianna Morelli, in sostituzione dell’avvocato Marco Valerio Mazzatosta.

Per questo motivo, la difesa ha chiesto che il militare del nucleo investigativo citato come testimone dalla procura non deponesse sul contenuto dei video. Il giudice Giacomo Autizi ha però rigettato la richiesta, riservandosi di tenerne comunque conto al momento della sentenza. I filmati che secondo l’accusa avrebbero inchiodato l’imputato, sarebbero stati cancellati dallo stesso videoregistratore, rimasto per sbaglio acceso dopo la visione.

Nei filmati delle varie telecamere della videsorveglianza, situate in tutto il locale, si vede anzitutto il direttore della sala giochi entrare nella stanza della cassaforte alle ore 3,52 di notte.

“Si vede chiaramente l’uomo che apre la cassaforte e preleva un involucro dal ripiano superiore, voltandosi repentinamente, secondo noi per eludere la telecamera che sa benissimo dove si trova. Scompare dall’inquadratura e dopo due minuti ricompare, facendo il verso di riporre qualcosa sullo stesso ripiano, ma in realtà non ripone nulla, fa solo il verso. Quindi c’è un’ulteriore anomalia, perché lascia la cassaforte aperta ed esce dalla stanza”, ha spiegato il militare.

Le telecamere lo riprendono poi nel corridoio, mentre entra nella stanza dove si trovano i quadri elettrici.

“Entra all’interno e dopo due secondi nella sala giochi piomba il buio, quindi partono i gruppi di continuità. Alle 3,58, sei minuti dopo l’ingresso nella stanza della cassaforte, il direttore viene inquadrato mentre esce dalla sala giochi con uno zaino in spalla, una bottiglia d’acqua e la bicicletta in mano. Si spengono le luci e sei minuti dopo si spengono anche tutte le telecamere della videosorveglianza del locale, dopo che ha chiuso la porta a chiave”, ha detto il carabiniere.

“Le cose più strane sono che non richiuse la cassaforte e non inserì l’allarme”, ha concluso il testimone.

Su domanda della difesa, l’investigatore ha poi ammesso che i successivi accertamenti sui flussi di denaro sui conti correnti dell’imputato non hanno portato a niente, così come nulla è emerso dalle intercettazione telefoniche e ambientali a carico dell’imputato.

“Il nostro assistito è vittima due volte – ha ribadito Arianna Morelli a margine dell’udienza – è stato aggredito da due soggetti a volto coperto che lo hanno picchiato per obbligarlo a prendere i soldi dalla cassaforte, tant’è che ha dovuto andare al pronto soccorso dove gli hanno dato sette giorni di prognosi, ed è pure finito imputato di simulazione di reato e appropriazione indebita”.

Il processo riprenderà il 26 settembre.

Silvana Cortignani

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Denuncia rapina da 260mila euro, ma per l’accusa è stato lui a prendere i soldiultima modifica: 2019-03-05T11:00:23+01:00da sagittario290