Cronaca
19 gennaio 2019 alle 07:03
Assalto al portavalori sull’A12, chieste pene fino a dieci anni
Fauglia, processo lampo con rito abbreviato: nei prossimi giorni le ultime discussioni e la sentenza
di CARLO BARONI
Fauglia (Pisa), 19 gennaio 2019 – Sono tutti colpevoli, secondo la Procura che ha chiesto (pm Sisto Retuccia) pene da sette a dieci anni, già scontati con il beneficio della riduzione di un terzo della pena. E’ il processo «lampo» con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pisa Luca Salutini per l’assalto del 2016 ad un furgone portavalori sull’A12, in un breve tratto pisano (Fauglia) tra il casello di Rosignano Marittimo e l’uscita di Collesalvetti, creando terrore tra gli automobilisti. Il furgone conteneva circa 6 milioni di euro che però rimasero nel blindato.
Secondo quanto ricostruito dalle investigazioni, il commando simulò l’appartenenza alle forze di polizia con falsi lampeggianti e dispositivi di segnalazione manuale. Fu un vero e proprio assalto da far west con 168 bossoli esplosi tra banditi e vigilantes, anche se non ci furono feriti e sull’asfalto non cadde una goccia di sangue. Numerose anche le scariche di mitragliatore, a cui le guardie giurate risposero facendo fuoco dall’interno del mezzo. Il tentativo di rapina fallì per il sistema ‘spuma block’ presente sul mezzo, che al momento di forzature fa spruzzare nel mezzo una resina di poliuretano che blocca eventuali lame che cercano di penetrare nella lamiera. Sui fatti le indagini furono immediate e capillari.
L’inchiesta della squadra mobile di Pisa diretta da Rita Sverdigliozzi, con la collaborazione dello Sco e delle questure di Foggia, Ancona e Firenze, coinvolse circa 200 agenti: il primo indizio importante fu una Viacard e da quello prese piede un lavoro investigativo capace di mettere in fila tutti i tasselli dell’assalto.
Le accuse vanno dalla tentata rapina in concorso al porto e detenzione illegale di armi. A giudizio ci sono: Antonio Braschi, 43 anni; Cosimo Attila Cirulli, 31 anni; Pasquale Matera, 44 anni, residente a Vicopisano; Gennaro Lorusso, 43 anni, residente a Firenze; Damiano Carlucci, 50 anni; Pasquale Saracino, 46 anni; Giuseppe Stefanelli, 38 anni; Matteo Lagrasta, 47anni, Pietro Raffaeli, 44 anni; Saverio Brandusio, 37 e Pasquale Chieco. Ieri dopo le richieste della pubblica accusa, ci sono state le prime arringhe dei difensori per farnire un altro copione dei fatti e delle eventuali responsabilità dei soggetti rimasti coinvolti nella vicenda. Si torna in aula per discutere le ultime posizione ad inizio mese, poi quello stesso giorno il giudice Salutini dovrebbe pronunciare la sentenza.