Armi in tribunale a Genova, boom di coltelli sequestrati: preoccupazione tra le toghe

Cronaca

23 aprile 2018

IN TRE ANNI CASI TRIPLICATI

Armi in tribunale a Genova, boom di coltelli sequestrati: preoccupazione tra le toghe

Marco Grasso

Genova – L’allarme arriva dai numeri, impazziti da un anno all’altro: nei primi 3 mesi e mezzo del 2018 gli uomini del servizio di vigilanza responsabile della sicurezza del tribunale di Genova hanno sequestrato 41 coltelli, quasi uno ogni due giorni. Si tratta di persone che hanno tentato di varcare i metal detector del palazzo di giustizia senza dichiarare di avere con sé oggetti o strumenti esplicitamente proibiti, e in molti casi stati anche denunciati. In tutto il 2017 erano stati 44 le armi bianche requisite, un numero che era già raddoppiato rispetto all’anno precedente, quando i sequestri si erano fermati a 22.

Nella massa di oggetti requisiti c’è un po’ di tutto: dai ferri del mestiere dell’artigiano ai coltelli del collezionista (che, in entrambi i casi, non sono in ogni caso consentiti); fino ad arrivare a oggetti più preoccupanti, come coltelli a serramanico e a molla, pattada (coltelli sardi) , pugnali, o armi appositamente costruite per eludere i controlli; è il caso di un coltellino-tessera, ricavato da una sagoma di plastica (dunque impossibile da intercettare con il metal detector), e che può essere nascosto nel portafogli e mascherato come una normale scheda.

Toghe a rischio

L’incubo di chi gestisce gli accessi del palazzo di giustizia è che possa verificarsi un nuovo caso Perugia, dove lo scorso settembre l’albergatore Alberto Ferracci, a cui era stato messo all’asta l’hotel di famiglia per debiti, ha accoltellato due giudici. L’uomo è riuscito a introdurre in tribunale una lama di 25 centimetri, poi ha raggiunto l’ufficio del giudice Francesca Altrui, responsabile del suo procedimento, e l’ha accoltellata. La donna, che ha tentato disperatamente di ripararsi sotto la scrivania, si è salvata per miracolo, solo grazie all’intervento del collega Umberto Rana, anche lui rimasto ferito.

Risale al 2015 invece la strage di Milano. Claudio Giardiello , immobiliarista implicato in diversi fallimenti, riesce a entrare in tribunale armato e a uccidere a colpi di pistola tre persone: il giudice fallimentare Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani, testimone del processo, e Giorgio Erba, ex socio dell’assassino.

Il giro di vite sui controlli

Entrambi i precedenti c’entrano in qualche modo con questioni debitorie, e l’incedere della crisi economica ha portato a un aumento dell’attenzione per la sicurezza. È proprio per intercettare e prevenire situazioni simili che cinque anni fa l’ex procuratore Vito Monetti aveva dato via a un giro di vite su controlli fino a quel momento molto più blandi. Da allora le verifiche – affidate alla ditta di vigilanza privata Sicuritalia, supportata dai carabinieri – sono state portate quasi a livello dei varchi aeroportuali. Ma, racconta uno dei responsabili della gestione della sicurezza, persiste un problema “anche culturale”: «Talvolta non c’è consapevolezza della gravità delle conseguenze».

L’identikit di chi viene sorpreso con addosso oggetti vietati è molto vario, e c’è un po’ di tutto nella platea incorsa nelle segnalazioni. Soggetti a “rischio”, come imputati o pregiudicati, ma anche insospettabili. Si sono visti requisire coltelli un medico e un notaio, tantissime donne e, nei mesi scorsi, persino familiari di addetti ai lavori del tribunale. In due casi sono state sequestrate anche due scacciacani. «La speranza – spiega un tutore delle forze dell’ordine responsabile della sicurezza – è che aumenti la consapevolezza ci ciò che si porta con sé. Per entrare in tribunale vanno rispettate le stesse cautele che si usano per prendere un aereo».

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2018/04/23/ACcOxgCD-preoccupazione_sequestrati_tribunale.shtml

Armi in tribunale a Genova, boom di coltelli sequestrati: preoccupazione tra le togheultima modifica: 2018-04-24T11:00:25+02:00da sagittario290