Mensilità arretrate e sicurezza a rischio. Mazzeo (UGL Securpol): ‘Noi vigilantes non siamo di serie B’

Politica

02/05/2017 | 13:39

Mensilità arretrate e sicurezza a rischio. Mazzeo (UGL Securpol): ‘Noi vigilantes non siamo di serie B’

Con una nota, Donato Mazzeo di Ugl Securpol espone all’opinione pubblica le problematiche vissute da chi opera nelle aziende di vigilanza privata. ‘La nostra attività è sempre più ad alto rischio. Chiediamo un tavolo istituzionale con gli organi competenti’.

Lecce. Chi opera ogni giorno nel rispetto della sicurezza ha bisogno di garanzie. Da orari di lavoro consoni alle attività svolte, sino ad una retribuzione adeguata. Una situazione che, però, secondo Donato Mazzeo di UGL Securpol oggigiorno risulta difficile per i lavoratori delle aziende di vigilanza privata. “I quali troppo spesso – scrive in una nota stampa – per pochi euro si trovano a prestare la propria attività in condizioni inaccettabili, sottoposti ad orari di lavoro che superano abbondantemente quelli previsti dai Contratti nazionali di categoria non beneficiando delle ore di riposo fra un turno e l’altro”. Ma in generale, viene posto all’attenzione dell’opinione pubblica un numero di problematiche serie che, senza dubbio, non facilità affatto il lavoro dei vigilantes.

“È appena il caso di evidenziare – continua – che l’attività svolta dalle guardie giurate è, oggi, più che mai ad alto rischio. Necessita di essere svolta in condizioni psico-fisiche assolutamente perfette al fine di non aumentare il fattore di rischio”. Addirittura, Mazzeo parla di “12-13 ore continuative di lavoro, che non consentirebbero a nessuno di mantenere per l’intera durata del servizio la dovuta lucidità”. Non solo. “Sono sempre più numerosi i casi in cui – rivela – chi si oppone al volere aziendale, viene trasferito ad altra sede raggiunto da “discutibili” provvedimenti disciplinari o mandato ad operare in luoghi lontani dalla propria sede di lavoro”.

Come se ciò non fosse sufficiente, il settore intero fa registrare un numero sempre crescente di aziende che si arretrano di mesi e mesi nei pagamenti degli stipendi, “negando, di frequente, ferie e/o permessi ai propri dipendenti, non corrispondendo neppure le relative indennità sostitutive”. In particolare per Securpol, ad esempio, Mazzeo ricorda di alcuni dipendenti che avanzano mensilità da gennaio. I cruenti fatti di cronaca occorsi negli ultimi mesi (assalti a portavalori, rapine ecc) danno l’esatta dimensione delle difficoltà degli operatori del settore. E poi ancora: “I numerosi appelli alle istituzioni, spesso corroborati da risultati d’indagini svolti dagli organi ispettivi del Ministero del Lavoro, che hanno chiarito, in maniera inequivocabile, quale sia la condizione lavorativa degli operatori all’interno delle proprie aziende, sono purtroppo rimasti lettera morta, come se quello della sicurezza privata fosse un settore di serie b”.

“Auspicando che il rendere pubblico questo annoso problema, che per gravità di dimensioni rischia di divenire un problema di carattere sociale, possa in qualche modo sensibilizzare chi di dovere, ad intervenire in maniera drastica e risolutiva nei confronti delle aziende operanti del settore questa organizzazione sindacale – conclude Mazzeo – continuerà ad intraprendere ogni iniziativa utile a tutelare la salute, la sicurezza ed i diritti di tutti i lavoratori”.

Da qui, la richiesta agli organi competenti di un tavolo istituzionale “affinché – aggiunge Mazzeo – vengano coinvolte tutte le parti interessate e venga trovata una soluzione che possa migliorare le condizioni dei lavoratori”. 

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