Cronaca
19 febbraio 2017
Assalto al portavalori Molise Security, complice condannato a 9 anni
È stato condannato in via definitiva a 9 anni e mezzo di reclusione il 47enne commerciante teatino Loris De Luca, ritenuto responsabile di essere uno dei complici della rapina al portavalori in Molise Security avvenuto sull’autostrada A14 all’altezza di Ortona nel febbraio del 2008. Secondo i giudici che l’hanno condannato mercoledì scorso de Luca era colui che si è occupato di recuperare i soldi e le armi appena dopo il colpo.
L’uomo era già finito in manette in precedenza per un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Chieti. La condanna nei suoi confronti è arrivata per diversi reati quali rapina, detenzione di armi, violenza privata e ricettazione.
Il fatto avvenuto il 25 febbraio 2008 aveva fatto scalpore. Quel giorno un commando composto da professionisti che si è scoperto in seguito erano pugliesi imboccó l’autostrada A14 con 5 auto per poi assaltare il furgone della Molise Security sparando oltre 50 colpi di kalashnikov e mitragliette contro la parte sinistra del mezzo. Soltanto il fatto che il furgone era blindato salva la vita ai vigilantes che furono fatti stendere a pancia in giù sull’asfalto mentre a uno di loro venne tolta la cintura con la pistola calibro 9 utilizzata nel servizio. In pochi attimi i banditi riuscirono con una moto troncatrice ad aprire la lamiera del furgone e a prelevare i sacchi pieni di banconote che erano custoditi all’interno per un totale vicino ai 700mila euro. Prima di fuggire i malviventi cosparsero di benzina il furgone e la Croma lasciata proprio davanti al portellone posteriore del mezzo per poi dare tutto alle fiamme.
Ma già qualche ora dopo la rapina a Villamagna, dove De Luca risiedeva scattarono le manette da parte delle forze dell’ordine che ritennero subito complice della rapina il commerciante. Nei guai, assieme i quattro componenti della banda incastrati da impronte comparazioni del DNA e perizie balistiche, anche un altro complice originario di Pescara. Gli inquirenti ipotizzano che la stessa banda compì in seguito anche altre rapine fotocopia avvenute sempre in autostrada e in territorio abruzzese.