Allarme furti a Salorino, un gruppo di cittadini: “Basta! Vogliamo la vigilanza privata”

Cronaca

11.01.2014 13:48

Allarme furti a Salorino, un gruppo di cittadini: “Basta! Vogliamo la vigilanza privata”

“Non è una polemica sull’operato delle istituzioni, ma una soluzione concreta per ritrovare la sicurezza perduta. Meglio quindi organizzarsi a livello di quartiere, perché si è molto più efficienti”, spiega un membro del Comitato autore dell’iniziativa

SALORINO – Il quartiere di Salorino è sempre più spesso confrontato con furti di auto e nelle abitazioni. Una fenomeno che preoccupa sempre più gli abitanti dell’ex comune del Mendrisiotto e che hanno perciò deciso di prendere in mano la situazione e agire di propria iniziativa per ritrovare la perduta sicurezza. “Ma non si tratta assolutamente di giustizia personale”, chiarisce subito Marco Favini abitante di Via Stradone e membro dell’omonimo comitato cittadino autore di un’iniziativa che non mancherà certo di far discutere: organizzare privatamente, ingaggiando una ditta di vigilanza, la sicurezza del quartiere.

Ma procediamo con ordine e iniziamo dai motivi che hanno portato i cittadini ad organizzarsi. A Salorino, spiega ancora Favino, si era venuta a creare per certi versi una strana situazione. Molti di quelli che hanno subito furti se lo sono ‘tenuti per sé’, pensando a casi isolati. Solo dopo ci si è accorti che la realtà è ben diversa e le effrazioni sono molte. “A livello statistico – precisa – rispetto a Mendrisio siamo messi meglio. Essendo accessibile poi solamente da una strada e mezzo diciamo, si è sempre creduto che Salorino fosse una zona sicura, di poco interesse. E lo era, ma negli ultimi tempi non è più così. Personalmente sono stato vittima di due furti nel giro di cinque mesi”.

Che fare allora? “Ci siamo trovati per parlare della situazione con le polizie locali e abbiamo visto che hanno serie difficoltà a gestirla. E lo capiamo e non abbiamo intenzione di andare in polemica. Il nostro è un quartiere relativamente unito, organizziamo molte cose a livello collettivo, e abbiamo perciò deciso di trovare insieme una soluzione a livello privato”.

Prima di Natale il comitato di via Stradone si è quindi riunito per decidere sul da farsi: “Eravamo in una trentina e le idee e le attitudini emerse sono davvero molte. Ma tutti eravamo d’accordo sul voler fare qualcosa. Abbiamo quindi deciso di far partire una piccola inchiesta allargandola anche a Somazzo”.

Nella circolare, inviata ieri ai 220 fuochi tra i due quartieri, il comitato cerca quindi di capire come i cittadini vogliano agire e fa tre proposte: la prima è che ognuno continui ad pensare per sé. Con l’adesione di almeno venti fuochi sarebbe invece possibile organizzare dei servizi di ronda, mentre a partire dai cinquanta, si potrebbe assumere una guardia notturna.

Gli esiti di questo sondaggio si avranno il 18 gennaio: “Ora attendiamo una reazione. L’idea è quella di fare qualcosa di estremamente tranquillo, assumendo personale qualificato. Non vogliamo assolutamente che qualcuno si metta in prima persona a fare il rangers. È anche una questione di responsabilità e di sicurezza: è un lavoro troppo pericoloso e che va necessariamente svolto da chi è del mestiere. Anche perché in questi casi si possono avere reazioni incontrollate e davvero stupide. L’ho provato sulla mia pelle. Nel secondo furto, quando mi hanno portato via la macchina, noi eravamo in strada, volevamo fermare il ladro a tutti i costi: io volevo addirittura saltare sull’auto pur di farlo. Reazioni incontrollate, stupide e molto pericolose appunto, ma di cui ti rendi conto col senno di poi, lì per lì vuoi solo fare qualcosa. Anche per questo è meglio che chi non è del mestiere non si metta a fare il ranger”.

Perché appunto, “l’obbiettivo primario è quello di ritrovare tranquillità e sicurezza, perché ora, ad esempio, quando uno dei due è via, l’altro, pur di non restare a casa da solo, va in albergo. In fin dei conti quello che noi vorremmo è almeno avere la sicurezza che, anche nel caso di una effrazione, quando scatta l’allarme nel giro di dieci minuti arrivi qualcuno in aiuto, cosa che oggi la polizia non è in grado di fare. Nel mio caso ci sono voluti almeno trenta minuti prima che potessero intervenire e posso assicurare che sono mezz’ore davvero lunghe in quei momenti”.

“In secondo luogo poi – aggiunge –, è anche un modo per dissuadere questi ladri, per lanciare il messaggio che nel nostro quartiere siamo forti, e non avrai vita semplice se decidi di venire qui. Infine, anche se personalmente non è il mio scopo, altro obbiettivo è che qualcosa possa muoversi anche a livello politico. Ma sono scettico a riguardo, perché credo che a livello pubblico sia difficile organizzare qualcosa di più efficiente. Sono situazioni che richiedono soluzioni a lungo termine e capisco non siano facili da risolvere. Anche in altri paesi non si è mai riusciti a trovare soluzioni con polemiche e interventi istituzionali. Poi chiaro, da una parte ci si attende anche che se noi dovessimo avere dei risultati concreti con questa iniziativa qualcosa si possa muovere. Ma potrebbe essere allo stesso tempo un problema, perché se ogni quartiere cominciasse ad organizzarsi autonomamente con una sicurezza privata la situazione potrebbe diventare pericolosamente ingestibile”.

Allo stato attuale delle cose però, per il Comitato di via Stradone, pur nelle differenze, l’unica soluzione concreta che potrebbe permettere di ritrovare la perduta sicurezza è quella di organizzarsi privatamente. Chiediamo però, i cittadini sono davvero disposti a pagare per un servizio che dovrebbe garantire lo Stato?

“È chiaro, sono d’accordo che la competenza dovrebbe essere delle istituzioni, ma ad altri livelli. Ora esagererò, ma che adesso lo stato debba intervenire perché il vicino mi porta via il badile dal giardino… Non so, questi furti sono stati compiuti con un’efficienza tale che i dettagli e le informazioni sulla nostra routine in possesso dei ladri dovevano essere davvero molte. Chissà quindi che dietro non ci sia qualcuno della zona. Chi lo sa. Personalmente sono molto in dubbio sulla situazione. Ma credo che sia meglio organizzarsi a livello di quartiere, perché si è molto più efficaci, questa però è una mia opinione”.

http://www.liberatv.ch/articolo/19845/allarme-furti-salorino-un-gruppo-di-cittadini-%E2%80%9Cbasta-vogliamo-la-vigilanza-privata%E2%80%9D

Allarme furti a Salorino, un gruppo di cittadini: “Basta! Vogliamo la vigilanza privata”ultima modifica: 2014-01-12T11:15:37+01:00da sagittario290