Cronaca
16 dicembre 2017
Incolpa il vigilante ma è calunnia 59enne condannato
BELLUNO. Tre anni e mezzo per aver presentato una querela contro una guardia giurata. Un 59enne di Belluno è stato condannato in primo grado con l’accusa di calunnia per aver denunciato un addetto alla vigilanza privata di averlo sequestrato dopo il furto di un coltello in un supermercato.
I fatti risalgono al settembre del 2014 e si sono svolti in una struttura commerciale a Martignacco, in provincia di Udine. Secondo quanto ricostruito, Gabriele Osti sarebbe stato scoperto mentre tentava di rubare un coltello: una volta fermato da una guardia giurata addetta alla vigilanza, è stato portato in una stanza all’interno della struttura commerciale e da lì sono state chiamate le forze dell’ordine.
È a questo punto che la versione del 59enne e quella della guardia giurata non collimano più. Secondo Osti quanto accaduto in quei momenti rientrerebbe nel reato di sequestro di persona, tanto che sporge querela nei confronti della guardia giurata denunciando proprio questo comportamento.
Le telecamere che riprendono l’interno della stanza, però, lo smentiscono e Osti da parte offesa passa presto ad essere sotto accusa per il reato di calunnia. Incolpare una persona di aver commesso un reato pur sapendola innocente, o simulando a carico di quest’ultima le tracce di un reato, è infatti un comportamento punito severamente dalla legge italiana.
Nonostante la richiesta di assoluzione da parte del legale d’ufficio di Osti, l’avvocato Giulia Munerin, perché non c’era prova del furto del coltello l’uomo è stato condannato ieri mattina dal giudice monocratico del tribunale di Belluno ad una pena di tre anni e sei mesi, oltre al pagamento delle spese processuali.