Bancarotta, sequestrati a una società di vigilanza privata 7,5 milioni

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Cronaca

11 novembre 2017 | 10:20

IL CRAC

Bancarotta, sequestrati a una società di vigilanza privata 7,5 milioni

Contestati alla società romana Centralpol reati tributari. I finanzieri hanno bloccato le risorse finanziarie dell’impresa, liquidità, beni immobili e partecipazioni societarie. Sette indagati

di Redazione Roma

I finanzieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Procura capitolina, hanno eseguito il sequestro preventivo disposto dal Gip del Tribunale per reati tributari e di bancarotta fraudolenta commessi nella società romana di vigilanza privata Centralpol S.r.l.. Il provvedimento, per un ammontare complessivo di oltre 7,5 milioni di euro – corrispondenti all’ammontare delle ritenute operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e dell’Iva di cui la società ha omesso il versamento per gli anni d’imposta dal 2011 al 2014 – ha riguardato le risorse finanziarie dell’impresa, liquidità, beni immobili e partecipazioni societarie nella disponibilità di 7 persone, coinvolte a vario titolo nella gestione della Centralpol. In concreto sono stati colpiti beni per un valore complessivo di circa 4 milioni.

Schema fraudolento

Tra gli indagati figurano gli amministratori «di fatto» della società, i fratelli Claudio e Gaetano Gelfusa, già in passato coinvolti in analoghe vicende. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno fra l’altro sequestrato per le ipotesi di bancarotta le quote della stessa Centralpol e della società che le è succeduta sul piano imprenditoriale, la Sevitalia Sicurezza S.r.l., in modo da impedire il protrarsi degli illeciti contestati e della spoliazione patrimoniale della prima. «Lo schema fraudolento utilizzato dai fratelli Gelfusa – spiegano le Fiamme gialle – è consistito nel formale affidamento della rappresentanza della Centralpol a terzi compiacenti, nell’accumulo di un ingente debito nei confronti dell’erario (in tal modo condannando l’impresa al fallimento), nella mancata ricostituzione del patrimonio sociale (colpito dalle confische per i precedenti fatti) e nel parallelo scorporo del ramo d’azienda operativo dalla società, divenuta ormai una bad company, in favore della Sevitalia Sicurezza (la good company).

Abbigliamento e arredo

La Sevitalia Sicurezza, sempre riconducibile ai Gelfusa, ha proseguito la conduzione dei servizi appaltati da importanti società ed enti pubblici presenti nella capitale, avvalendosi di oltre 400 lavoratori. Gli investigatori hanno rilevato moltissime «fattispecie di bancarotta fraudolenta». Gli indagati avrebbero «distolto risorse della Centralpol a loro vantaggio, sotto forma di prelevamenti di denaro e di spese personali (tra cui costosi capi di abbigliamento, elementi di arredo ed elettrodomestici)»; avrebbero anche «tenuto la contabilità dell’impresa in modo tale da ostacolare la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari», e «pattuito con la Sevitalia Sicurezza , per l’affitto del ramo d’azienda, un canone di 480 mila euro annui più Iva assolutamente insufficiente a ripianare la milionaria esposizione verso il fisco (se non nell’arco di oltre 18 anni)». Nominata un’amministrazione giudiziaria ad hoc per consentire la prosecuzione dell’attività.

http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_novembre_11/bancarotta-gdf-roma-sequestra-75-milioni-societa-vigilanza-privata-0569881c-c6bf-11e7-99d7-14600f2d5761.shtml#

Bancarotta, sequestrati a una società di vigilanza privata 7,5 milioniultima modifica: 2017-11-12T11:45:35+01:00da sagittario290